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Ecco Megaride, molto più di un supercomputer

Inaugurato con il ministro Bernini, Manfredi e il rettore della Federico II

Ecco Megaride, molto più di un supercomputer

NAPOLI. Nel polo di Ingegneria dell'Università degli studi di Napoli Federico II, a San Giovanni a Teduccio, è stato inaugurato il nuovo sistema di calcolo ad alte prestazioni Megaride, nato da un'iniziativa dell'Agenzia nazionale per la Cybersicurezza e del ministero dell'Università e della Ricerca, con il supporto di Icsc - Centro nazionale di ricerca in Hpc, Big Data and Quantum Computing e Consiglio nazionale delle Ricerche e Cineca, che ospita e gestisce il data center all'interno della propria sede di Napoli. Obiettivo di Megaride è supportare e promuovere la ricerca scientifica, sia in ambito accademico che industriale, e la cybersicurezza del Paese attraverso lo sviluppo di soluzioni avanzate basate sull'intelligenza artificiale.

L'evento si è aperto con un simbolico taglio del nastro alla presenza della ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, del direttore generale della Comunicazione, Reti, Contenuti e Tecnologie della Commissione europea Roberto Viola, del direttore generale dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale Bruno Frattasi e del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, con la proiezione di un videomessaggio del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Caratterizzato da una elevata efficienza energetica e da un sistema Hpc alimentato da 28mila processori (Central Processing Unit, Cpu) e 340 acceleratori (Graphics Processing Unit, Gpu), Megaride sarà interconnesso e opererà congiuntamente con Leonardo - uno dei dieci supercalcolatori più potenti al mondo -, garantendo prestazioni ottimizzate per lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale e machine learning.

Tra questi, di particolare rilevanza per le finalità del progetto sono i metodi avanzati per la salvaguardia della cybersicurezza nazionale ed europea. Proprio il supporto alle esigenze della cybersicurezza rappresenterà una delle principali finalità del data center, in cui parte delle risorse Hpc costituiranno il nucleo tecnologico di riferimento per HyperSoc, l'attuale sistema, sviluppato da Acn, a supporto dei Security Operations Center nella gestione e nel monitoraggio delle minacce nazionali, ad oggi in funzione su diverse realtà del settore pubblico e privato. In ambito cybersecurity, il supercalcolatore sarà dedicato anche alla ricerca applicata, l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore per supportare le capacità industriali nazionali volte a sostenere autonomia strategica nazionale ed europea.

"Il nome scelto per il supercalcolatore - si legge in una nota - rende omaggio a uno dei più iconici luoghi della città di Napoli, l'isolotto su cui sorge Castel dell'Ovo, a sottolineare il legame con un territorio in cui il confronto tra culture ha favorito sin dall'antichità la creazione di nuova conoscenza". Con Megaride, "il capoluogo campano rilancia e consolida il proprio ruolo di capitale del sapere e dell'innovazione, posizionandosi come uno dei nodi cruciali dell'ecosistema europeo Hpc". "Altrettanto significativa - viene evidenziato - è l'importanza che il progetto assume a livello nazionale, alla luce dell'aumento di tecnologie di calcolo all'avanguardia che la nuova struttura Cineca metterà a disposizione del settore della ricerca e dell'ecosistema italiano della sicurezza informatica, coordinato da Acn. Risorse pubbliche che avranno lo scopo di favorire i processi di innovazione, trasferimento tecnologico e transizione digitale sicura, incentivando crescita e competitività dell'intero sistema Paese nel rispetto delle normative a tutela della riservatezza e della privacy dei dati".

L'acquisizione e installazione del nuovo data center, che ha beneficiato di un finanziamento complessivo di circa 50 milioni di euro, rientra "nel più ampio insieme delle iniziative a favore della sovranità e dell'autonomia rispetto a una tecnologica strategica come il supercalcolo promosse dal governo italiano attraverso il Mur e il dipartimento per la trasformazione digitale, e realizzate negli ultimi due anni grazie alle risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza". Megaride rappresenta, infatti, una "tappa fondamentale della costruzione dell'infrastruttura distribuita di supercalcolo del Centro nazionale Icsc, di cui il nuovo data center sarà parte integrante. Una risorsa pubblica che mira a rispondere alle esigenze di innovazione di tutti gli attori del sistema Paese". Il secondo pilastro d'azione all'interno del quale si colloca il progetto è quello dedicato alle misure per rafforzare la posizione dell'Italia nella salvaguardia della cybersicurezza italiana ed europea, elemento "imprescindibile oggi per uno sfruttamento delle soluzioni digitali etico e rispettoso dei diritti fondamentali dei cittadini".

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