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26 Settembre 2018 - 13:35
Le parole scritte dalla vittima su Instagram
"Se mi volete morto, la fila è lunga". Sono queste le parole scritte sul profilo Instagram di Giuseppe Balboni, il ragazzo di 16 anni trovato ieri mattina senza vita in fondo a un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle, ucciso da un colpo di pistola sparato da un coetaneo. Sul suo profilo, seguito da 246 follower, anche qualche foto, la scritta "ti amo amore", accompagnata da un cuore e in cima a tutto una parola: "Love".
LA VICENDA - Balboni era uscito di casa con il suo scooter il 17 settembre scorso intorno alle 6.45 e non aveva più fatto ritorno. Ieri la terribile scoperta: il ritrovamento del cadavere in fondo ad un pozzo a Tiola di Castello di Serravalle a casa del suo killer, il ragazzino di 16 anni di Ciano di Zocca (Modena) che ieri sera, interrogato dal procuratore capo presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna, Silvia Marzocchi, e dal pm Alessandra Serra, ha confessato il delitto. Secondo un primo esame del medico legale, il corpo di Balboni sarebbe rimasto in quel pozzo almeno 4 o 5 giorni ma forse di più, probabilmente dal giorno stesso in cui ha incontrato il suo assassino.
Il cadavere presenta una ferita d'arma da fuoco alla gola e forse una alla spalla, compatibili con l'arma del delitto, una pistola calibro 38 legalmente detenuta dal padre del 16enne accusato del delitto. L'uomo è stato denunciato per omessa custodia dell'arma utilizzata dal figlio. Il 16enne, secondo quanto lui stesso ha riferito ieri durante l'interrogatorio, avrebbe portato con sé la pistola carica prima di incontrare Balboni il 17 settembre, come eventuale difesa, poiché secondo quanto si apprende avrebbe temuto che la discussione con l'amico degenerasse.
LE INDAGINI - La procura per i minorenni di Bologna, in attesa dell'udienza di convalida del fermo la cui data non è ancora stata fissata, ha chiesto la custodia cautelare in carcere per il 16enne che ha confessato il delitto. La procura contesta l'aggravante dei futili motivi e l'occultamento di cadavere. Sarebbe stato lui solo, infatti, a uccidere Giuseppe e poi a buttarlo in quel pozzo , situato nel cortile della sua stessa abitazione e accessibile attraverso una sorta di botola in cemento, larga appena mezzo metro.
Ancora da stabilire, invece, è il movente del delitto: secondo gli inquirenti è possibile, a oggi, escludere il coinvolgimento di altri soggetti. L'omicidio sarebbe avvenuto dopo un alterco tra i due ragazzi, avvenuto il 17 settembre scorso, il giorno in cui Balboni è scomparso. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che la discussione fosse relativa a questioni di droga, forse a causa di un piccolo debito.
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