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Il dibattito

Suor Monia: «Nella scuola prevale l’ideologia. Libertà educativa è un diritto costituzionale»

La religiosa: «La politica dovrebbe essere la più alta forma della carità»

Suor Monia: «Nella scuola prevale l’ideologia. Libertà educativa è un diritto costituzionale»

Suor Monia Alfieri

“Sul fronte della scuola prevale l’ideologia, quando invece la politica dovrebbe essere la più alta forma della carità, come ricordava San Paolo VI”. Suor Monia Alfieri, religiosa delle Marcelline, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, non usa mezzi termini. Dopo gli interventi della premier Giorgia Meloni e del ministro Giuseppe Valditara al Meeting di Rimini, rilancia il tema che da anni la vede in prima linea: la libertà di scelta educativa.

“Meloni e Valditara - sottolinea - non hanno fatto altro che ribadire quanto già afferma la Costituzione: i genitori hanno diritto a scegliere la scuola per i propri figli. Eppure, per alcuni, questa libertà si traduce nell’accusa di voler dare soldi alle scuole dei ricchi. È un falso ideologico: chi è dominato dall’ideologia non si lascia scalfire dai fatti”.

La religiosa mette in fila esempi concreti. Da una parte la retorica della “scuola dei ricchi”, con rette da diecimila euro; dall’altra le scuole statali in difficoltà, “dove gli studenti devono portare da casa persino la carta igienica”. Una contrapposizione che, secondo Alfieri, “non serve a sanare le diseguaglianze ma a dividerle ancora di più”.

La proposta è nota: strumenti come il buono scuola, che consentirebbero ai genitori - già contribuenti - di indirizzare le risorse pubbliche verso l’istituto che sentono più vicino ai propri valori educativi. “È chiaro - insiste - che lo Stato deve sostenere le famiglie e non difendere un sistema bloccato da tessere sindacali o di partito. Solo così si rafforzerebbero tanto la scuola statale quanto quella paritaria, entrambe più autonome e più libere, con un innalzamento della qualità per tutti”.

Da qui il ringraziamento alla premier e al ministro, ma anche agli esponenti di diversi schieramenti che negli anni hanno sostenuto la libertà educativa. “Confido - conclude - che l’onestà intellettuale prevalga sempre sull’ideologia. È tempo di guardare alla scuola come al futuro del Paese, non come a un terreno di scontro”.

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