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Covid e Omeopatia, la voce ignorata nel caos sanitario

Con l’inizio della pandemia emerse tutta l’improvvisazione politica e scientifica italiana

Covid e Omeopatia, la voce ignorata nel caos sanitario

Covid-19 e Omeopatia. Un ennesimo episodio di negazionismo che vale la pena ricordare in questo momento di rivisitazione della confusione pandemica e consegnare alla storia secondo la maieutica socratica. Il ministro della salute Roberto Speranza in piena emergenza, il 10 aprile 2020, non rispose mai alla disponibilità esplicita della comunità dei medici omeopati a scendere in campo volontariamente come previsto dall’ art. 8 del codice deontologico.

Ricordiamo che con l’inizio della pandemia emerse tutta l’improvvisazione politica e scientifica italiana. I medici omeopati, storicamente esperti per avere curato con efficacia diverse epidemie, dalla scarlattina (come ricordava già nel 1801 “L’Osservatore medico di Napoli”) al colera, si organizzarono da subito in gruppi di lavoro on-line a livello internazionale e affrontarono i primi casi di Covid con successo. Guai se un paziente fosse finito in ospedale dicendo di curare il Covid con “l’acqua fresca omeopatica” e peggio se poi fosse deceduto, come di fatto non avvenne.

Nel dramma emerse da subito la mancanza dei medici sul territorio e tutto fu demandato all’eroismo dei medici ospedalieri. Si pensò anche di trasformare la laurea in medicina in abilitante per introdurre i neolaureati non ancora iscritti agli Ordini professionali. A questo punto, forte della propria esperienza sul campo, la comunità degli omeopati discretamente decise di mettersi a disposizione del proprio Ministero. La stessa missiva fu inviata per conoscenza alla presidenza della Federazione Nazionale dei medici tramite Pec, al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della FNOMCeO Filippo Anelli.

“In questo momento di emergenza – scrivemmo visto il perdurare della presenza di pazienti affetti da Covid e da sintomatologia Covid correlabile nel nostro Paese e vista la attuale maggiore necessità di assisterli sul territorio, i medici esperti anche in Omeopatia sentono il dovere di mettere a disposizione della comunità, in affiancamento alle terapie correnti e nelle zone della propria residenza e attività professionale, la loro competenza nelle modalità che saranno loro indicate al fine di contribuire alla prevenzione e all’arresto della progressione della malattia verso le fasi più critiche”. Il ministro non ha mai risposto a questa nostra comunicazione, mentre il Presidente della FNOMCeO Filippo Anelli inviò i suoi ringraziamenti e rallegramenti per l’iniziativa.

*Biologo, Medico Chirurgo, presidente della Luimo

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