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08 Settembre 2025 - 14:38
“Ho appreso con sollievo il rinvio della delibera di approvazione della legge delega della nostra riforma e desidero esprimere un vivo ringraziamento al Consiglio dei ministri per aver deciso di dare avvio a maggiori approfondimenti prima di licenziare la norma”. Lo afferma Marcella Caradonna, Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Milano.
“Questa scelta conferma l'attenzione della Presidente Meloni, dei Ministri competenti e di tutto il Governo verso una materia complessa e delicata - ha aggiunto - che richiede un esame puntuale per garantire una riforma equilibrata, efficace e condivisa”.
Molte sono, infatti, le criticità rilevabili nel testo attuale proposto, non solo per le tante perplessità sui contenuti, sollevate da iscritti e Consigli Territoriali sulla proposta presentata dal Presidente Nazionale Elbano de Nuccio (a tratti con addirittura profili di incostituzionalità), ma anche sotto il profilo tecnico.
Solo a titolo di esempio si evidenzia proprio nell’oggetto della riforma l’uso ripetuto di termini generici come ‘riordino’, ‘riorganizzazione’ e ‘razionalizzazione’ che mal si adattano ad una legge delega e che creano inevitabilmente una mancanza di chiarezza negli indirizzi.
Va, inoltre, segnalato che alcune previsioni presenti nella delega per il sistema delle altre professioni appena approvata dovrebbero essere recepiti o, quantomeno, valutati, anche per la riforma dei Commercialisti, come, ad esempio, l’esclusione degli Ordini dalla normativa del Codice degli appalti (che tanti problemi genera sugli enti di dimensioni ridotte). Ciò anche per evitare trattamenti disomogenei nel panorama delle professioni ordinistiche.
Senza un coordinamento con lo schema approvato vi è, in altri termini, il rischio di una inspiegabile disomogeneità fra ordinamenti di fatto simili generando una disparità di trattamento che potrebbe creare non poche criticità.
“Come Presidente, infine - sottolinea Caradonna - non posso non rilevare che nel testo ci si limita a prevedere una ‘riorganizzazione’ delle attività oggetto della professione e con ciò viene totalmente preclusa la possibilità di introdurre nuovi ambiti o esclusive (come è, invece avvenuto nella riforma forense appena approvata)”.
“Ci tengo a sottolineare che la riforma del nostro ordinamento è un obiettivo voluto da tutti, consapevoli della necessità di innovare e valorizzare la nostra categoria, tuttavia, la legge delega ed il testo proposto dal CN non sembrano ad oggi idonei a perseguire questi obiettivi.
Confido, quindi, che il Ministro Nordio e il Viceministro Sisto, con delega alle professioni, rivalutino l'opportunità di non procedere con così tanta fretta ad approvare questo testo – conclude il Presidente dei commercialisti milanesi – sia per i rilievi tecnici indicati che alla luce delle molte perplessità fatte presenti in più occasioni da sindacati e Ordini che rappresentano migliaia iscritti”.
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