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Olimpiadi invernali 2026
22 Settembre 2025 - 13:26
Maurizio Masciopinto
Olimpiadi invernali 2026, fervono i preparativi. Milano ospiterà la cerimonia inaugurale allo Stadio Meazza e alcune delle discipline più spettacolari, dal pattinaggio di figura allo short track, passando per l’hockey su ghiaccio. A Cortina d’Ampezzo, regina delle Dolomiti, andranno in scena il curling, il bob, lo slittino e lo sci alpino femminile, mentre la Val di Fiemme accoglierà sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica. Spazio poi a Livigno con il freestyle e lo snowboard, a Bormio con lo sci alpino maschile e lo sci alpinismo, fino ad Anterselva, sede del biathlon. A chiudere i Giochi, uno scenario unico al mondo: l’Arena di Verona.
Un evento di tale portata porta con sé anche una sfida cruciale: garantire la sicurezza di atleti, delegazioni e pubblico. Una responsabilità affidata a Maurizio Masciopinto, nominato responsabile dell’Unità di Coordinamento Operativo per la sicurezza dei Giochi.
Il prefetto Maurizio Masciopinto ci parla della sua nuova “mission”, del suo nuovo incarico per le Olimpiadi invernali 2026, di cui guida l’Unità di Coordinamento Operativo.
Un nuovo incarico prestigioso per lei.
«Ringrazio della fiducia del ministro Abodi che mi ha chiamato a questo incarico e il ministro Piantedosi. Sono ai primi giorni di questo incarico, sono in una fase di studio e sto guardando le carte per capire dove e cosa posso fare in questa mission in cui sono stato chiamato. Sono una vetrina per l’Italia le olimpiadi e sono contento. Parlare di cosa farò sembra prematuro, sto capendo quali sono i margini di confine e sto apprendendo informazioni da chiunque può darmele, mi approdo a questo incarico e ringrazio il governo della fiducia. Ringrazio la polizia di stato che mi ha dato l’opportunità di affrontare esperienze bellissime: la possibilità nel mondo della sicurezza di metterti in relazione con tutti i bisogni della società, non bisogna dimenticare lo spirito di servizio che mettono a lavoro tutti quelli che lavorano per lo stato, la possibilità di arricchire il mio bagaglio umano».
Questa nuova “mission” le consentirà di fornire, ancora una volta, un servizio utile ai cittadini.
«Anche in questo ulteriore capitolo della mia vita comunque devo dire che lo spirito non sta cambiando, sono contento in tutto quello che faccio e metto sempre quel pizzico di napolenità che mette tanta inventiva, capacità di relazionarci. Sono contento di avere i valori che mi ha dato la polizia e questo mio carattere».
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