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La protesta
02 Ottobre 2025 - 17:28
La Commissione di garanzia sugli scioperi, riunitasi oggi,ha valutato illegittimo lo sciopero generale di tutti i settori pubblici e privati proclamato per domani, 3 ottobre, in violazione dell’obbligo legale di preavviso, previsto dalla Legge 146/90. Nel provvedimento adottato, il Garante ha ritenuto inconferente il richiamo dei sindacati proclamanti all’art. 2, comma 7, che prevede la possibilità di effettuare scioperi senza preavviso solo "nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori".
L’Autorità di garanzia ha quindi inviato un’indicazione immediata alle organizzazioni sindacali, ricordando che il mancato adeguamento comporta, tra l’altro, l’apertura di un procedimento di valutazione del comportamento.
Matteo Salvini aveva fatto dichiarato stamattina che "uno sciopero generale improvviso, per motivi politici, è chiaro che non può essere preannunciato con così scarso preavviso", ha detto il ministro dei Trasporti e vicepremier, a Rtl 102,5 su una eventuale precettazione dello sciopero. E immaginando che sarebbe stato valutato illegittimo aveva fatto sapere che "se poi qualcuno manifesterà ugualmente, sciopererà ugualmente, - ha precisato - aggredirà, bloccherà, ne pagherà penalmente le conseguenze". "Ribadisco l'importanza di approvare la proposta della Lega, chiunque organizzi un corteo, una manifestazione, deve lasciare una cauzione dal proprio conto corrente personale o associativo e in caso di danni paga lui, non pagano tutti i cittadini", aveva aggiunto.
Giorgia Meloni: "Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme"
La premier Giorgia Meloni ha dichiarato che il popolo italiano affronterà "nei prossimi giorni, temo, diversi disagi per una questione che mi pare c'entri poco con la vicenda palestinese e c'entri molto con le questioni italiane e del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme".
Le risposte di Schlein e Landini
Le parole del presidente del Consiglio sono state criticate alla Camera da Elly Schlein. "Non è accettabile", ha detto la segretaria del Pd, che la premier Giorgia Meloni attacchi lo sciopero convocato per domani. "Giù le mani dal diritto di sciopero. L'Italia è migliore di che la governa in questo momento".
Anche Maurizio Landini, in occasione de 'L'Aria che tira' su La7, ha commentato le parole del premier. "Pensavo che a un livello così basso un presidente del Consiglio non ci arrivasse mai", sottolinea il leader della Cgil. "Bisognerebbe avere rispetto di due cose: lo sciopero non è un obbligo, quando una persona lo fa, rinuncia al suo stipendio. Una persona che rinuncia alo stipendio vuol dire che è convinto di partecipare a una cosa importante. Il fatto che le piazze si stiano riempiendo di persone normali di fronte quello che sta succedendo è perché vedere che le persone muoiono e di questo genocidio, scatta un meccanismo delle persone un meccanismo di umanità e fratellanza".
Lo sciopero generale
La Cgil ha annunciato lo sciopero ''in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza''. “L’aggressione contro navi civili che trasportavano cittadine e cittadini italiani, rappresenta un fatto di gravità estrema'', scrive il sindacato in una nota. ''Un colpo inferto all’ordine costituzionale stesso che impedisce un'azione umanitaria e di solidarietà verso la popolazione palestinese sottoposta dal governo israeliano ad una vera e propria operazione di genocidio''.
Allo sciopero generale partecipa anche la Fiom che in una nota ga detto:''Come sempre le metalmeccaniche e i metalmeccanici sono in prima linea nella lotta contro la guerra, per l’umanità, per la dignità, per la solidarietà e il ripristino del diritto internazionale''. ''Chiediamo al Governo italiano di intervenire per difendere l'esercizio dei diritti costituzionali dei propri cittadini impegnati in un’azione umanitaria, sanzionare il Governo Netanyahu, bloccare gli accordi commerciali e militari con Israele e per riconoscere formalmente lo Stato di Palestina, conclude il sindacato.
Anche l'Usigrai aderisce allo sciopero generale. A darne notizia è il sindacato dei giornalisti Rai. "Care colleghe e colleghi - si legge in una nota Esecutivo Usigrai - stiamo seguendo come tanti con attenzione quanto accade intorno alla missione della Sumud Flotilla e le manifestazioni in corso in tutta Italia. Il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti della Rai ritiene che le colleghe e i colleghi che vorranno aderire allo sciopero generale di venerdì 3 ottobre, proclamato dalla CGIL, dovranno poterlo fare contando sulla piena assistenza sindacale. Tuttavia, il fermo degli attivisti e le mobilitazioni in corso in tutta Italia hanno bisogno di essere raccontate dal Servizio pubblico della Rai. Per queste ragioni l'Usigrai annuncia l'adesione allo sciopero indetto dalla CGIL ai sensi del comma 7 dell'art. 2 della legge m. 146 del 1990 (sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali) e allo stesso tempo chiede ai propri iscritti di garantire la copertura informativa della giornata del 3 ottobre, nelle modalità previste dall’accordo 4 dicembre 2000, nelle forme e nei modi che saranno predisposte da ciascuna redazione e pertanto invita giornaliste e giornalisti a garantire con responsabilità le prestazioni essenziali al prodotto informativo".
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