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la profezia di Padre Pio
05 Ottobre 2025 - 15:46
L'arcivescovo Caputo parla al Vescovo Pisanello
POMPEI. Fu San Padre Pio da Pietrelcina ad avere l'intuizione di affidare "la pace" ai bambini. Aveva chiesto di formare un piccolo esercito mondiale di mille anime innocenti per pregare quotidianamente il rosario, con l'intenzione di ottenere la pace sulla terra. Fu messa in atto questa indicazione, ma poi, non si sa come, quella pia iniziativa (denominata I nidi di preghiera-Armata Bianca) terminò.
Ieri, Papa Leone XIV ha ringraziato i bambini che - come aveva lui stesso chiesto - si stanno dedicando quotidianamente alla recita del rosario alla Madonna per ottenere la pace nel mondo. Quindi, quell'esercito di purezza (l'Armata bianca) è stato ricostituito, dando seguito alla profezia di Padre Pio. Il Pontefice lo ha detto dopo l'Angelus, rivolgendo il suo pensiero a quanti erano riuniti - sotto la pioggia - sul sagrato del Santuario di Pompei, in occasione della Supplica che viene recitata la prima domenica di ottobre, una preghiera composta dal Beato Bartolo Longo per la Vergine del Santo Rosario. "In questo mese di ottobre, contemplando con Maria i misteri di Cristo Salvatore, intensifichiamo la nostra preghiera per la pace, una preghiera che si fa solidarietà concreta con le popolazioni martoriate dalla guerra. Grazie ai tantissimi bambini che in tutto il mondo si sono impegnati a pregare il Rosario per questa intenzione. Grazie di cuore", ha detto il Papa.
L'urgenza di ottenere questa grazia per l'umanità è stata richiamata dalle parole di monsignor Vincenzo Pisanello, vescovo di Oria, la diocesi di cui era originario il Fondatore del Santuario di Pompei ricordando come viviamo una “Terza guerra mondiale a pezzi”, come descritta da Papa Francesco. Tutti hanno quindi pregato per la pace durante la solenne celebrazione eucaristica in occasione della Supplica alla Vergine del Santo Rosario di Pompei. La messa è stata celebrata insieme con l’Arcivescovo Tommaso Caputo e decine di sacerdoti, mentre centinaia di fedeli sfidavano il meteo avverso, affollando il sagrato Bartolo Longo per pregare sotto la pioggia battente.
«È sufficiente volgere lo sguardo all’Europa e al Mediterraneo per potersi rendere conto che sorta di violenza viene perpetrata, soprattutto verso gli indifesi ed inermi, bambini e anziani», ha detto Pisanello.
Quest’anno, la prima domenica di ottobre, tradizionalmente dedicata dalla Chiesa alla Madonna del Santo Rosario, è coincisa con il 99° anniversario della morte di Bartolo Longo, due settimane prima della sua proclamazione a santo, fissata il prossimo 19 ottobre a Roma.
Doppia e significativa ricorrenza per il popolo dei devoti alla Madonna del Rosario, che sono decine di milioni nel mondo. La Supplica viene infatti recitata due volte l’anno – l’8 maggio e la prima domenica di ottobre alle ore 12 - in ogni chiesa e in ogni casa cattolica per chiedere la pace universale e per questa ragione denominata “L’ora del mondo”.
Il vescovo Pisanello ha esortato tutti i cristiani alla speranza, che è anche il tema del Giubileo e che, ha spiegato, è stato il tratto fondamentale della grande opera di carità realizzata dal futuro santo Bartolo Longo, insieme con la moglie, Marianna Farnararo de Fusco.
«Oggi le Opere del nostro Beato, adeguate al tempo presente – ha aggiunto – Pisaniello - accolgono 250 tra bambini e adolescenti con problematiche sociali, spesso gravi; forniscono un pasto caldo a circa 150 persone quotidianamente; accolgono in un ambiente sereno e protetto gestanti, mamme e piccoli, specialmente migranti; e sono attive per il recupero di chi è finito nel dramma della dipendenza da alcol e da droga».
Il vescovo di Oria ha quindi indicato proprio Bartolo Longo, quale laico, fu esempio di una grande conversione, pur avendo “vissuto esperienze poco edificanti: adesione allo spiritismo, al positivismo - negando il soprannaturale - e all’ateismo pratico”. La speranza insieme alla preghiera, quindi permettono di compiere azioni umanamente impensabili, perché «credere è una condizione che ci mette dalla parte di Dio».
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