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Il commento
17 Ottobre 2025 - 10:05
Suor Anna Monia Alfieri
Quando il linguaggio politico scade nell’insulto, è la qualità della democrazia a perdere. A ricordarlo, con la forza della calma di chi educa e non di chi urla, è suor Anna Monia Alfieri, Cavaliere al Merito della Repubblica ed esperta di politiche scolastiche, che interviene dopo le parole del segretario generale della Cgil Maurizio Landini, il quale ha definito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni «cortigiana di Trump».
«Definire la premier una cortigiana è un atto grave - afferma -. E se a Palazzo Chigi ci fosse stato un uomo, come sarebbe stato definito?».
Per la religiosa, che da anni lavora nel mondo della scuola, la questione non è solo politica ma educativa: «Chi lavora nella scuola sa quanto impegno serve per insegnare ai giovani il rispetto di se stessi e degli altri. Il rispetto passa dai gesti, dai modi, dalle parole. Tutto passa dalla cura delle relazioni».
Un richiamo severo alla responsabilità di chi parla in pubblico, tanto più se guida un’organizzazione o un partito. «La parola è una spada affilata - ricorda suor Monia citando San Paolo -. Chi fa politica deve essere consapevole del peso dei termini che usa e del proprio ruolo di esempio verso i cittadini».
«È stata scritta - aggiunge - una brutta pagina del dibattito politico: un uomo ha usato nei confronti di una donna un termine gravemente irrispettoso. Ogni tentativo di correggere il tiro appare maldestro».
Il suo non è un intervento di parte, ma di principio. Perché difendere la premier oggi significa difendere la dignità della parola e la cultura del rispetto.
«Impariamo dagli errori - conclude la religiosa - e diamo un esempio ai giovani. Saranno migliori di noi».
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