Tutte le novità
medicina
21 Dicembre 2025 - 13:21
Alessandro Gasbarrini
La chirurgia vertebrale rappresenta oggi uno dei settori più complessi e avanzati dell’ortopedia moderna, un ambito in cui competenze cliniche, innovazione tecnologica e organizzazione multidisciplinare devono integrarsi in modo perfetto. All’Istituto Ortopedico Rizzoli questa complessità si traduce in una tradizione di eccellenza riconosciuta a livello internazionale, costruita nel tempo e costantemente aggiornata alle sfide della medicina contemporanea.
A raccontare questo modello è Alessandro Gasbarrini, Professore Ordinario di Ortopedia e Traumatologia presso l’Università di Bologna – Alma Mater Studiorum e Direttore della Struttura Complessa di Chirurgia Vertebrale del Rizzoli. «La branca vertebrale – spiega – si occupa di tutte le patologie della colonna: deformità, patologie degenerative, infettive e traumatiche. Tuttavia, il Rizzoli è conosciuto nel mondo soprattutto per la cura della patologia neoplastica, una tradizione iniziata con il professor Campanacci e tramandata negli anni. In particolare, io mi occupo di oncologia vertebrale».
È proprio l’oncologia vertebrale a rappresentare il fiore all’occhiello dell’attività del Rizzoli. «Si tratta di interventi estremamente complessi, che non possono essere eseguiti ovunque. Il nostro punto di forza è una vera e propria task force: la chirurgia non è mai isolata, ma inserita in un percorso multidisciplinare che coinvolge chemioterapia, radioterapia e ricostruzione chirurgica».
La difficoltà principale è evidente: rimuovere completamente il tumore preservando le strutture neurologiche. «Operare sulle vertebre significa lavorare a stretto contatto con il midollo spinale. In alcuni casi puntiamo all’asportazione “en bloc” della vertebra, cioè alla rimozione completa della vertebra che contiene il tumore, senza lasciare residui di malattia. Subito dopo è necessaria una ricostruzione strutturale, realizzata con protesi progettate su misura per ogni paziente».
Non tutti gli ospedali sono in grado di affrontare questo livello di complessità. «Servono competenze che si costruiscono nel tempo. Anche strutture molto avanzate possono non essere pronte: recentemente sono stato chiamato al Policlinico Gemelli di Roma per un intervento che lì non era mai stato eseguito».
Quando l’asportazione completa non è possibile, entrano in gioco le terapie complementari. «La sterilizzazione del campo operatorio attraverso la radioterapia è fondamentale. Oggi disponiamo di macchine capaci di concentrare dosi elevatissime di radiazioni in pochi millimetri, colpendo il tumore e salvaguardando le strutture nervose». Tra le frontiere più avanzate c’è l’adroterapia con ciclotrone, già attiva in centri come Pavia e Trento.
In questo contesto, anche le scelte chirurgiche sono orientate a favorire le terapie successive. «Utilizziamo strumentazioni in carbonio o in osso per evitare l’effetto scattering del metallo, che potrebbe interferire con le radiazioni ionizzanti».
Lo sguardo si allarga infine al sistema sanitario. «Le attività più complesse dovrebbero essere concentrate in grandi istituti di riferimento, mentre quelle più semplici possono essere affidate a strutture più snelle. E soprattutto – conclude Gasbarrini – bisogna portare le competenze nei territori, evitando viaggi della speranza che pesano enormemente su pazienti e famiglie. Creare poli di eccellenza in ogni regione sarebbe una svolta per una sanità più equa ed efficiente».
Un modello che nasce dall’incontro tra tradizione, innovazione e collaborazione, e che indica una possibile direzione per il futuro della sanità italiana.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo