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18 Agosto 2015 - 21:05
La decisione dei giudici: Martina Levato starà con il figlio una volta al giorno e alla presenza di un assistente sociale
ROMA. Una volta al giorno, sempre insieme a un assistente sociale, per un tempo contenuto e senza la possibilità di allattare. Sono queste le condizioni, poste dai giudici del Tribunale dei Minori di Milano a Martina Levato, la 23enne, ex studentessa della Bocconi, condannata a 14 anni di carcere per aver aggredito l'ex fidanzato con l'acido.
Con un provvedimento d'urgenza, dopo sette ore di camera di consiglio, i giudici di fatto hanno consentito alla madre di stringere per la prima volta il figlio, avuto dalla relazione con Alexander Boettcher. Nella serata di martedì, a circa 72 ore dalla sua venuta al mondo - il bimbo è nato infatti a Ferragosto - il piccolo ha visto la mamma, ancora ricoverata alla clinica Mangiagalli di Milano.
Nell'autorizzare Martina Levato a vedere suo figlio una volta al giorno, riferisce l'avvocato della donna, i giudici hanno aperto le procedure di adottabilità che avranno bisogno di un periodo di istruttoria per arrivare a una sentenza finale. Nel frattempo, una volta dimessa dalla clinica, Martina Levato non tornerà a San Vittore, ma potrà andare all'Icam, l'istituto che accoglie le madri detenute.
Il provvedimento dei giudici del Tribunale dei Minori stabilisce che il piccolo sarà affidato temporaneamente al Comune di riferimento, quello di Milano, con la nomina di un tutore. La patria potestà dei genitori è stata infatti sospesa a seguito della condanna.
I genitori di Martina Levato, riferisce il legale della famiglia Laura Cossar, ora potranno vedere una volta al giorno il nipote in orari ospedalieri e sono, per questo, «felicissimi» e «soddisfatti» dalle decisioni dei giudici. Sempre secondo l'avvocato Cossar il provvedimento, che permette a Martina Levato di vedere il figlio almeno una volta al giorno, è «sobrio, equilibrato e motivato». «Siamo abbastanza soddisfatti» conclude.
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