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19 Agosto 2015 - 13:13
Monito di Francesco: «Pericolose tendenze a considerare la famiglia un ingombro per la produttività»
CITTA' DEL VATICANO. «Il lavoro non sia separato dalle qualità spirituali dell'uomo e della donna: quando è in ostaggio della logica del solo profitto e disprezza gli affetti della vita, l'avvilimento dell'anima contamina tutto e la vita civile si corrompe». È quanto avverte Papa Francesco nel corso dell'udienza generale nell'aula Paolo VI in Vaticano. «La moderna organizzazione del lavoro - lamenta il Papa - mostra talvolta una pericolosa tendenza a considerare la famiglia un ingombro , un peso, una passività per la produttività del lavoro. Ma domandiamoci: quale produttività e per chi?».
Francesco osserva che «la città intelligente è indubbiamente ricca di servizi e di organizzazione. Ma è spesso ostile ai bambini e agli anziani. A volte - denuncia il Papa - chi progetta è interessato alla gestione della forza-lavoro individuale da utilizzare o scartare secondo la convenienza economica. Allora, siamo sicuri che la società umana ha cominciato a lavorare contro se stessa». Il Pontefice si dice «rattristato quando vedo che c'è gente senza il lavoro, che non trova un lavoro e che non ha la dignità di portare il pane a casa» e «tanto allegro quando vedo che i governanti fanno tanti sforzi per far trovare posti di lavoro e per cercare che tutti abbiano un posto di lavoro».
Il Papa avverte che «la gestione dell'occupazione è una grande responsabilità umana e sociale, che non può essere lasciata nelle mani di pochi o scaricata su un mercato divinizzato. Il lavoro dà dignità - sottolinea il Pontefice - Causare una perdita di posti di lavoro significa causare un grave danno sociale». Sottolinea poi Francesco: «Il lavoro è sacro: la mancanza di lavoro danneggia anche lo spirito. L'impegno del lavoro e la vita dello spirito, per un cristiano, non sono in contrasto: preghiera e lavoro possono e devono stare insieme in armonia».
Il Papa osserva che «si dice comunemente che il lavoro sia necessario per mantenere la famiglia, per crescere i figli, per assicurarsi una vita dignitosa; e di una persona seria e onesta il complimento più bello che si può fare è dire che è un lavoratore, è uno che nella comunità non vive alle spalle degli altri». In effetti, afferma il Pontefice, «il lavoro nelle sue mille forme, a partire anche dall'occupazione casalinga, ha cura del bene comune e questo stile di vita laborioso si impara prima di tutto in famiglia, che educa al lavoro con l'esempio dei genitori che lavorano per il bene della famiglia e della società».
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