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14 Gennaio 2019 - 12:53
Salvini: «Finalmente l'assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere». Dovrà scontare l'ergastolo ostativo
Cesare Battisti dopo 37 anni di latitanza è tornato in Italia e inizierà a scontare la sua pena. Il Falcon 900 dell'Aeronautica militare con l'ex terrorista a bordo, decollato da Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, è atterrato poco dopo le 11,30 all'aeroporto di Ciampino tra una folla di cronisti, fotografi e operatori tv. Jeans e giacca marrone, senza manette, Battisti è stato prelevato dalla Polizia, che è salita in forze sull'aereo e lo ha poi accompagnato fino agli uffici dell'aeroporto. A Ciampino erano presenti il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. «Finalmente l'assassino comunista Cesare Battisti torna nelle patrie galere. Giornata storica per l'Italia», ha scritto su Twitter il vicepremier. Alle 14 è poi prevista una conferenza stampa a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Battisti sarà ora portato direttamente al carcere di Rebibbia.
COME È STATO CATTURATO. A incastrare Battisti è stata la tecnologia, svelano il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna. E stata usata «una tecnologia molto avanzata, è stata seguita la scia internet, la localizzazione», ma preferiscono non aggiungere altro visto che si tratta di un elemento che potrà portare a nuovi risultati. I magistrati confermano che ci saranno «ulteriori indagini» su eventuali complici, ma per capire a chi spetterà la competenza a indagare «aspettiamo un rapporto della polizia giudiziaria».
«La svolta è stata a livello politico: se non c'era Bolsonaro poteva stare tranquillo in Brasile», spiegano il procuratore generale di Milano Roberto Alfonso e il sostituto pg Antonio Lamanna commentando la cattura dell'ex terrorista. «Decisiva è stata la collaborazione con la polizia brasiliana, che ha attivato dei canali propri, e il risultato è arrivato con la collaborazione di tutti. Il nostro intervento è stato fondamentale, è stato un gioco di squadra con un ruolo molto importante della Digos di Milano. Dal punto di vista del lavoro - concludono - siamo soddisfatti».
LA RABBIA DEL FRATELLO DI BATTISTI. Vincenzo, fratello di Battisti, dice all'Adnkronos: «Tra poco in aereo rientra a Roma Cesare, mio fratello, e così abbiamo risolto tutti i problemi dell'Italia, le pensioni, il debito, tutto risolto con Battisti...». «Non aggiungo altro - conclude -, ha già detto tutto il ministro Salvini...».
CHI È - Battisti è stato condannato in Italia a due ergastoli per quattro omicidi: in due di essi, quello del maresciallo Antonio Santoro, avvenuto a Udine il 6 giugno del '78, e quello dell'agente Andrea Campagna, avvenuto a Milano il 19 aprile del 1979, il terrorista sparò materialmente. Nell'uccisione del macellaio Lino Sabbadin, a Mestre, il 16 febbraio del '79, invece, Battisti fece da copertura armata al killer Diego Giacomini e, nel caso dell'uccisione del gioielliere Pierluigi Torregiani, avvenuta a Milano il 16 febbraio del '79, venne condannato come co-ideatore e co-organizzatore. In quest'ultimo caso, poi, all'omicidio si aggiunse un'ulteriore tragedia: nel corso della colluttazione, il figlio del gioielliere Alberto fu colpito da una pallottola sfuggita al padre prima che questi cadesse e da allora, paraplegico, è sulla sedia a rotelle. Pur riconoscendo di aver fatto parte dei Pac, Battisti si è sempre detto innocente.
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