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Marino al sit-in del Pd tra fischi e applausi

Marino al sit-in del Pd tra fischi e applausi

Il sindaco: cacceremo la mafia come abbiamo fatto con il fascismo e il nazismo

ROMA. Al via a Don Bosco la manifestazione antimafia, lanciata dal Pd nella stessa piazza dove ad agosto si è tenuto il funerale show di Vittorio Casamonica. "Antimafia capitale. Per la legalità e contro le mafie. Diritti, solidarietà e democrazia", è la scritta che campeggia sul palco, allestito proprio di fronte alla parrocchia e sul quale si stanno alterando gli interventi. Nessun politico a prendere la parola ma solo la società civile. Un sit-in «per svegliare le coscienze», ha detto il commissario del Pd romano Matteo Orfini. «Anche dopo mafia capitale si sentiva dire che la mafia non c'è invece la mafia c'è e va sconfitta. bisogna prendere consapevolezza e il fatto che oggi tutta la città sia qui a dire Antimafiacapitale serve a svegliare le coscienze».

Fischi e applausi per Marino. In una piazza, blindatissima dalle forze dell'ordine e assediata da giornalisti e fotografi, anche il sindaco Ignazio Marino, rientrato oggi a Roma dopo 18 giorni di vacanza negli Stati Uniti che tante polemiche hanno scatenato. Appena Marino è sceso dalla vettura, sono partiti fischi, insulti e urla da parte di un gruppo di persone che gli chiedeva di «andarsene a casa». Di tutta risposta i sostenitori del sindaco lo hanno invece accolto con applausi e una signora gli ha anche portato un mazzo di fiori. Quando Marino si è avvicinato al corridoio di ingresso per sedersi in platea, gli animi di un gruppetto di manifestanti si sono scaldati e c'è stato qualche momento di tensione con le forze dell'ordine che li hanno subito dopo allontanati. «Roma è una città antifascista, antirazzista e antimafiosa. Ha cacciato il fascismo e il nazismo e da questa città verrà cacciata anche la mafia», ha detto Marino.

Prima di Don Bosco, la Giunta al Campidoglio. Rientrato nel primo pomeriggio, Marino è arrivato in Campidoglio dribblando i cronisti. Poi ha presieduto la prima Giunta di settembre. Attorno al tavolo, scambio di battute tra l'assessore alla Legalità Alfonso Sabella e quello ai Trasporti Stefano Esposito, al centro di una bufera mediatica per il coro antiromanista intonato, da juventino, ieri alla radio: «Non fare quella faccia solo perché siete a zero punti» ha detto Sabella a Esposito, che stava con la testa appoggiata al braccio sul tavolo. Esposito ha risposto «No, è che ho mal di testa». E qui è scoppiata una sonora risata.

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