Il presidente dell'Anticorruzione chiarisce la sua posizione
Non ha alcuna intenzione di dimettersi da presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. A chiarire la sua posizione è Raffaele Cantone dopo alcune indiscrezioni che lo volevano sul punto di lasciare l'Anac, prima della sua naturale conclusione, prevista nel 2020.
''In merito ad alcune ricostruzioni di stampa, alcune delle quali mi attribuiscono concetti fuorvianti e parole che non ho mai pronunciato", precisa Cantone "di aver presentato domanda al Csm per incarichi direttivi presso le Procure della Repubblica di Perugia, Torre Annunziata e Frosinone la settimana scorsa, dopo una lunga valutazione di carattere squisitamente personale". "Sapendo che i tempi del Consiglio superiore della magistratura non sarebbero stati brevi, era mia intenzione informare quanto prima gli esponenti dell'esecutivo con cui più intensa è stata la collaborazione istituzionale in questi mesi", ha aggiunto.
Ieri sera, appena la notizia è divenuta di dominio pubblico, "ho chiesto immediatamente appuntamento al presidente del Consiglio e ai ministri dell'Interno e della Giustizia, ai quali esporrò nei prossimi giorni le mie motivazioni. Resta inteso, ovviamente - ha spiegato Cantone- che non ho alcuna intenzione di dimettermi da presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, come riportato da alcuni organi di stampa, tanto più che l'esito della deliberazione del Csm non è affatto scontato''.
DE MAGISTRIS: «CANTONE SOPPORTATO? ANDREBBE SUPPORTATO». Su rapporti tra Cantone e il governo interviene Luigi de Magistris. «Cantone sopportato? Casomai andrebbe supportato». Lo ha dichiarato il sindaco di Napoli questa mattina in risposta ad una domanda sui rapporti fra il presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone e l'attuale Governo. «Con Raffaele Cantone ho un rapporto di antica militanza in magistratura - ha spiegato de Magistris - e sentir dire dal Presidente dell'Anticorruzione “mi sento sopportato" non è bello in un Paese che contrasta veramente la corruzione. Sarebbe stato più bello sentirgli dire “mi sento supportato". Una vocale, la “u" al posto della “o", cambia tutto e fa capire che la lotta alla corruzione e alle mafie non è una priorità di questo Governo e che in questo ambito c'è molta differenza tra le parole e i fatti».
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