Tutte le novità
13 Febbraio 2019 - 13:19
Enea: entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati di aree costiere italiane potrebbero essere sommerse
NAPOLI. I porti di Venezia e Napoli subiranno le conseguenze peggiori se nei prossimi 80 anni circa il mare Mediterraneo salirà di oltre un metro. A rilevarlo è l'Enea che ha diffuso oggi la mappa del sollevamento del mare nei porti italiani, in un incontro promosso con Confcommercio a Roma. Stando alla rilevazione, l'innalzamento del mare nei principali porti del nostro Paese nel 2100 è stimato intorno a 1 metro ed i picchi si avranno a Venezia (+1,064 metri), Napoli (+1,040 mt), Cagliari (+1,033 mt), Palermo (+1,028 mt) e Brindisi (+1,028 mt).
MEDITERRANEO SI ALZA, ENTRO 2100 LIVELLO OLTRE 1 METRO. Il livello del Mediterraneo si sta innalzando velocemente a causa del riscaldamento globale. E, secondo le proiezioni dell'Enea, entro il 2100 migliaia di chilometri quadrati di aree costiere italiane rischiano di essere sommerse dal mare, in assenza di interventi di mitigazione e adattamento. Entro la fine del secolo l'innalzamento del mare lungo le coste italiane è stimato tra 0,94 e 1,035 metri (modello cautelativo) e tra 1,31 metri e 1,45 metri (su base meno prudenziale). Secondo gli esperti dell'Enea, «a questi valori bisogna aggiungere il cosiddetto storm surge, ossia la coesistenza di bassa pressione, onde e vento, variabile da zona a zona, che in particolari condizioni determina un aumento del livello del mare rispetto al litorale di circa 1 metro».
COSTE ITALIANE TUTTE A RISCHIO. Il fenomeno dell'innalzamento del Mediterraneo riguarda praticamente tutte le regioni italiane bagnate dal mare. È quanto emerge dalla mappa di dettaglio dell'Enea che ha rilevato a rischio inondazione un totale di 40 aree costiere. In particolare, nella mappa diffusa dall'Enea con Confcommercio sugli effetti dell'innalzamento del Mediterraneo, emerge che a rischio sono una vasta area nord adriatica tra Trieste, Venezia e Ravenna; la foce del Pescara, del Sangro e del Tronto in Abruzzo; l'area di Lesina (Foggia) e di Taranto in Puglia; La Spezia in Liguria, tratti della Versilia, Cecina, Follonica, Piombino, Marina di Campo sull'Isola d'Elba e le aree di Grosseto e di Albinia in Toscana. Andando al Centro-Sud, ad essere minacciate sono la piana Pontina, di Fondi e la foce del Tevere nel Lazio; la piana del Volturno e del Sele in Campania; l'area di Cagliari, Oristano, Fertilia, Orosei, Colostrai (Muravera) e di Nodigheddu, Pilo, Platamona e Valledoria (Sassari), di Porto Pollo e di Lido del Sole (Olbia) in Sardegna; Metaponto in Basilicata; Granelli (Siracusa), Noto (Siracusa), Pantano Logarini (Ragusa) e le aree di Trapani e Marsala in Sicilia; Gioia Tauro (Reggio Calabria) e Santa Eufemia (Catanzaro) in Calabria.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo