Cerca

«In Italia libertà di stampa a rischio», dito puntato contro Di Maio e Salvini

«In Italia libertà di stampa a rischio», dito puntato contro Di Maio e Salvini

Il rapporto pubblicato oggi dalle organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d'Europa: «Dai vicepremier retorica ostile nei confronti dei media»

STRASBURGO. La libertà di stampa in Italia è «chiaramente peggiorata» nel 2018. È quanto afferma un rapporto pubblicato oggi dalle organizzazioni partner della Piattaforma del Consiglio d'Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti. In generale, «le condizioni per l’esercizio della libertà dei media sono notevolmente peggiorate nell’area del Consiglio d’Europa». Ma l'Italia, sostiene il rapporto, «è lo stato membro della Ue con il più alto numero di minacce attive sulla Piattaforma, in tutto 19». Inoltre, «la maggioranza degli allarmi registrati nel 2018 sono stati registrati dopo l'insediamento ufficiale del nuovo governo di coalizione il 1 giugno» e «il numero di violazioni in Italia riportate sulla Piattaforma è più che triplicato rispetto al 2017». Il rapporto punta il dito contro i due vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che «attraverso i social media esprimono regolarmente una retorica particolarmente ostile nei confronti dei media e dei giornalisti». Nel documento si rileva come in Italia il clima di «crescente violenza» contro i giornalisti sia «particolarmente preoccupante». La mafia e la criminalità organizzata rimangono in Italia «una delle più gravi minacce» contro i cronisti. Sono ben 21 i giornalisti che vivono sotto scorta, mentre «molti altri sono stati intimiditi e assaliti da membri di gruppi neofascisti».

VERNA (ODG). «Un dato allarmante che dovrebbe essere un monito a quanti quotidianamente prendono di mira coloro che, di professione e spesso rischiando, intendono raccontare i fatti nella loro completezza». Così in una nota il presidente del Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti Carlo Verna. «Negli ultimi giorni c'è stata una escalation di minacce contro i cronisti. Ricordo le due teste mozzate di agnello sul cofano dell'auto di Fabiola Foti in Sicilia, oppure le porte sbarrate oggi alla redazione de La Città di Salerno, per non parlare della montagna di querele temerarie per le quali al senato sta inizia una discussione per una legge di riforma - ha aggiunto Verna -. Tutto questo non significa, però, mancanza di responsabilità per i giornalisti che sono tenuti al rispetto della deontologia professionale, in tutti i luoghi e in tutti i contesti. Ricordo che chiunque, anche non giornalista, può segnalare ai Consigli Territoriali di Disciplina, che sono autonomi, violazioni dell'etica professionale. Diritti e doveri vanno a braccetto. Vale per i cittadini e vale per i giornalisti, i quali, giustamente, godono di diritti aggiuntivi e di doveri aggiuntivi al fine di applicare il dettato costituzionale della libera informazione». 
Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori