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09 Settembre 2015 - 15:02
La puntata sarà oggetto di riflessioni da parte di alcuni consiglieri dell'azienda
ROMA. Bocche cucite sul "Porta a Porta" di ieri sera da parte dei consiglieri di amministrazione della Rai. A quanto apprende l'Adnkronos, però, la trasmissione di ieri sera, che ha visto ospiti in studio di Bruno Vespa la figlia e il nipote di Vittorio Casamonica (con 1 milione 340mila telespettatori e share del 14,54%), sarà oggetto oggi pomeriggio di riflessioni da parte di alcuni consiglieri di Viale Mazzini, che discuteranno sull'eventuale atteggiamento o sulle iniziative da assumere. Stasera, fa sapere la Rai, l'apertura della trasmissione di Vespa avverrà con un dialogo tra il conduttore e Alfonso Sabella, assessore alla legalità del comune di Roma.
GUELFI. «Approfondimenti. Si chiamano così. Ripassano sul caso e lo espongono. Era così con i plastici, con i corpi, con le violenze sui corpi. D'altra parte 'Porta a Porta' è normalmente in seconda serata. Le fasce protette dormono e le fasce morbose fanno l'indice d'ascolto», scrive su Facebook il consigliere Guelfo Guelfi. «Ieri rientrando a casa saranno state le 11 e mezzo - prosegue Guelfi - accendo la TV e infatti c'è l'approfondimento sul caso. Meno male il morto era già morto e seppellito compresi i petali che cadevano dal cielo. In studio la figlia che sosteneva: 'Embè noi facciamo sempre così, maronna mia quanto la fate lunga', e nemmeno di nascosto, esibendo pendagli, rideva, Vespa si fregava le mani. Ieri ho passato la giornata in Rai a Roma, ci sono così tante cose da fare».
CAMPIDOGLIO. La trasmissione, come era prevedibile, ha alimentato un acceso dibattito. '«La partecipazione a una delle trasmissioni di punta del servizio pubblico Rai della famiglia Casamonica è grave. Oltre che paradossale», dice in una nota il sindaco della Capitale, Ignazio Marino. «Ieri sera, infatti, più di un milione di spettatori hanno assistito sostanzialmente a un replay dei funerali spettacolari e mafiosi già finiti sui giornali. Se l’indecorosa messa in scena a piazza Don Bosco aveva trovato i responsabili dell’ordine pubblico impreparati e sorpresi, per un difetto di informazione, questa volta la ‘rappresentazione’ è stata studiata a tavolino. E dunque è senza scusanti».
«Credo che tutto ciò non sia accettabile in un servizio pubblico - sottolinea il sindaco di Roma - specie in considerazione della gravità del rischio mafioso che pesa sulla città e delle minacce che subiscono quanti a Roma sono impegnati in prima persona contro le mafie. Ho avuto un colloquio telefonico col presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, l'onorevole Roberto Fico per rappresentargli le mie preoccupazioni, che abbiamo condiviso, sul fatto che il servizio pubblico possa ospitare trasmissioni di questo tipo. Mi ha rassicurato sulla sua intenzione di procedere con atti della commissione di vigilanza per chiarire cosa sia accaduto e chi fosse a conoscenza dei contenuti di questa trasmissione». «RaiPortaaPorta e Rai1 riflettano: offrire un palcoscenico ai Casamonica è stato un errore grave che nulla c'entra con il servizio pubblico», è il tweet del commissario del Pd romano Matteo Orfini.
M5S. «A Porta a Porta ieri sera è stata scritta una delle pagine più vergognose per il servizio radiotelevisivo pubblico del nostro Paese», sono le parole durissime che usa il presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico, annunciando un'interrogazione ai vertici Rai «per pretendere immediati chiarimenti».
«Ospitare i Casamonica nel salotto di Bruno Vespa è un messaggio diseducativo e va contro la mission del servizio pubblico. La Rai intervenga, spiegando alla commissione di Vigilanza Rai perché è stato fatto l'ennesimo elogio di un clan criminale», affermano i parlamentari Cinque Stelle in commissione di Vigilanza Rai. «L'esaltazione in stile padrino di un funerale, amplificata da una trasmissione in seconda serata su Rai1 con abbondante spazio concesso agli appartenenti allo stesso clan, è sconcertante. Bruno Vespa ha fatto disservizio pubblico, qualcosa di semplicemente inaccettabile».
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