Tutte le novità
18 Maggio 2019 - 15:21
La nave Sea Watch 3 è appena entrata in acque italiane. L'imbarcazione della Ong, con a bordo 47 persone che annunciano di volersi togliere la vita, ha deciso di infrangere la diffida del Viminale e di superare le acque territoriali a circa 12miglia da Lampedusa.
SALVINI - Ribadisce il suo no all'ingresso in acque italiane il ministro dell'Interno Matteo Salvini. "Abbiamo fatto sbarcare malati e bambini, ma resta il divieto assoluto alla Sea Watch3 di entrare nelle nostre acque territoriali" ribadisce. "Non cambiamo idea: porti chiusi per chi non rispetta le leggi, mette in pericolo delle vite, minaccia. Una Ong, peraltro straniera, non può decidere chi entra in Italia''.
LE MINACCE DI SUICIDIO - Sulla nave la situazione è al limite. Alcune delle 47 persone, rimaste a bordo, a 15 miglia da Lampedusa, dopo che sono stati fatti scendere i bambini con i genitori e i casi più gravi, hanno minacciato il suicidio. A denunciarlo è il medico di bordo, Carolin, come annuncia l'Ong su Twitter. "Siamo molto preoccupati perché alcune delle persone rimaste a bordo di #SeaWatch parlano di suicidio", si legge.
Il medico parla di "una condizione psicologica negativa: si sentono privi di valore, come se a nessuno importasse di loro. Una situazione che, assieme al mal di mare e all'assenza di speranza e prospettive sta rendendo le persone davvero vulnerabili".
"Alcuni di loro dicono di voler auto-infliggere delle ferite o addirittura suicidarsi - denuncia ancora il medico - pur di far finire questa situazione. Dal punto di vista medico la situazione non è affatto buona, stiamo mantenendo un equilibrio molto fragile e precario in questo momento".
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo