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19 Settembre 2015 - 12:07
I dipendenti chiedono «il regolare pagamento del salario accessorio»
ROMA. «I lavoratori della SS-COL, consci del ruolo centrale svolto dal settore dei Beni Culturali in Italia, sostengono con forza la necessità di un lavoro pubblico di qualità, proporzionato alla domanda, correttamente retribuito e pertanto mantengono lo stato di agitazione che si tradurrà in diverse iniziative a livello locale, regionale e nazionale». Si chiude così il documento dell'Assemblea Generale dei lavoratori della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area archeologica centrale che ieri ha innescato l'intervento del Consiglio dei ministri con il varo del decreto che trasforma i musei in servizi essenziali. I lavoratori chiedono nel documento «il regolare pagamento del salario accessorio: turnazioni, festività, aperture straordinarie, 1° maggio, Notti dei Musei, progetti di produttività, straordinari e reperibilità notturna» e un «piano di occupazione generale» articolato in tre punti: «Lo scorrimento della graduatorie interne degli idonei da I a II area e da II a III; i passaggi orizzontali all'interno delle aree; un piano di assunzione pubblica adeguato al consistente fabbisogno e all'attuale dotazione organica».
Viene inoltre indicata la necessità di «un piano di organizzazione del lavoro condiviso che punti non solo alla valorizzazione, ma mantenga centralità alla sicurezza e alla tutela del lavoro, dei lavoratori e dei fruitori del nostro patrimonio culturale" e di "un piano di produttività proporzionale all'incremento dell'offerta di fruizione, anche in previsione del prossimo Giubileo».
Nel documento dell'assemblea, infine, si chiede di «conoscere gli obiettivi e il programma aziendale della SS-COL anche, ma non solo, in previsione della prossima ratifica del Consorzio-Fori con Roma Capitale del quale non si conosce l'esatta consistenza e la ricaduta a livello lavorativo, organizzativo interno e occupazionale».
Intanto, su quanto accaduto ieri, torna il premier Matteo Renzi nella rubrica dell''Uniità' 'Caro segretario', rispondendo a una lettrice amareggiata dall'immagine dei turisti in attesa davanti al Colosseo. «Abbiamo approvato nel pomeriggio un decreto legge che inserisce i musei nei servizi pubblici essenziali. Certe scene - sottolinea - non potranno più accadere. Certo, ci sono alcuni sindacalisti che pensano ancora di poter prendere in ostaggio la cultura e la bellezza dell'Italia. Non hanno capito che la musica è cambiata. Non gliela daremo vinta, mai. E il decreto legge lo dimostra in modo inequivocabile».
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