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18 Agosto 2019 - 21:39
Il cadavere del 27enne trovato in fondo a un burrone
SALERNO. La Procura di Vallo della Lucania ha aperto un'inchiesta sulla morte di Simon Gautier, l'escursionista francese ritrovato domenica sera, senza vita, in un dirupo a San Giovanni a Piro. L'inchiesta mira a far chiarezza su un probabile ritardo dei soccorsi. Simon era scomparso dal 9 agosto scorso dall'area del Golfo di Policastro. Solo stamattina è stato recuperato il corpo ed ora si attende l'autopsia che si terrà all'ospedale di Sapri domani. Secondo un primo esame esterno della salma a causare la morte del 27enne sarebbe stata la frattura di una gamba che avrebbe provocato la fuoriuscita di sangue. L'escursionista sarebbe morto poco dopo essere precipitato in un burrone: 40, 45 minuti dopo. Ma sarà l'esame autoptico a chiarire l'esatte cause del decesso. In mattinata il procuratore capo di Vallo della Lucania, Antonio Ricci ha dichiarato: «Faremo chiarezza, approfondiremo alcuni delle operazioni di soccorso nel rispetto della famiglia e di tutti gli italiani».
Il sindaco di San Giovanni a Piro, Ferdinando Palazzo, ha emesso un'ordinanza di lutto cittadino e ha sospeso manifestazioni e spettacoli in programma sul territorio comunale.
Ma intanto in Francia la stampa mette in risalto gli interrogativi sulla tempestività dei soccorsi e sull'efficacia dei mezzi a disposizione. La stampa d'Oltralpe ha ricostruito l'intera vicenda, partendo dalla drammatica telefonata di Gautier con la quale lo scorso 9 agosto alle 9 di mattina chiedeva aiuto. Non era stato in grado però di fornire indicazioni sulla sua localizzazione. I media francesi ricordano che il ragazzo era partito l'8 agosto da Policastro Bussentino per raggiungere Napoli a piedi, sottolineando che le ricerche sono cominciate nel Comune di San Giovanni a Piro «solo venerdì sera al tramonto», mentre il primo elicottero è decollato il 10 agosto. Un «ritardo che ha suscitato dubbi anche nella stampa italiana», scrive Le Figaro citando il quotidiano La Repubblica. Un altro motivo di sconcerto, oltre alla lentezza dei soccorsi,è stato il fatto che la famiglia di Gautier sia stata avvisata solo il 12 agosto, tre giorni dopo il suo "Sos". Altra zona d'ombra è stata la diffusione tardiva di immagini di telecamere di sorveglianza da parte del Comune di Policastro «per la quale si è dovuto aspettare una settimana», aggiunge la stessa testata francese. La stampa d'Oltralpe riferisce anche dell'intervento della madre del ragazzo, Delphine Godard, che in prima persona aveva chiesto «aiuti necessari dalla Francia all'Italia per esplorare una zona difficile visto che i soccorsi locali non sono sufficienti», riconoscendo, però, la loro buona volontà».
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