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Navigator, ultimo “avviso” a De Luca

Navigator, ultimo “avviso” a De Luca

NAPOLI. Tempo scaduto per il governatore Vincenzo De Luca affinché «sottoscriva la convenzione con l’Anpal per consentire a 471 navigator della Campania di iniziare a lavorare». A dirlo Giuseppe Fortunato, Difensore civico della Campania, che aveva dato cinque giorni al presidente della Regione Campania per adempiere. E oggi lo stesso Fortunato dovrebbe incontrare una delegazione di navigator per valutare i passi successivi da compiere. Tutto questo perché si tratta di un lavoro che scade nell’aprile del prossimo anno e il rischio è che queste persone perdano tempo e stipendi. Per la verità De Luca aveva replicato all’iniziativa di Fortunato diffidando lo a non assumere provvedimenti che travalicassero le sue competenze. Ed è l’atteggiamento che la stessa Regione Campania sembra intenzionata a mantenere. Dal canto proprio, Fortunato sottolinea di non aver ricevuto «alcuna diffida formale, per cui vado avanti. Sono in continuo contatto con la Prefettura e l’Anpal per verificare come andare avanti ove De Luca non firmasse la convenzione. Comportamento, questo, che il Difensore civico ritiene «grave, è inadempiente ed è stato diffidato dai ricorrenti. Per questo avrebbe dovuto dare una risposta ai ricorrenti entro i 30 giorni previsti. Ma tutto ciò non è avvenuto. Per cui lo inviterò a un confronto con i navigator in mia presenza». Tra l’altro, lo stesso De Luca ha più volte ribadito, nei giorni scorsi, che «La vicenda dei navigator si chiude impegnando e obbligando Anpal a contrattualizzare questi navigator. Anpal ha fatto questa selezione, non un concorso, solo una prova scritta, e quindi penso che Anpal abbia il dovere di contrattualizzare questi giovani. Punto, la Regione non centra niente». E ancora: «Se vogliono convincere l’Anpal a contrattualizzarli io sono in prima fila. Se vogliono fare solo confusione la facciano da soli. Ricordo comunque che si tratta di CoCoCo e che è vergognoso che sia consentito questo lavoro anche a professionisti che già lavorano. Ci sono tra loro professionisti che hanno uno studio proprio e possono aggiungere 1.700 euro al mese ai loro guadagni in una Regione che ha migliaia di disoccupati e precari. Mi auguro quindi che aprano una battaglia con l’Anpal e non con chi non c’entra niente».

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