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16 Settembre 2019 - 17:04
SALERNO. Una vera e propria guerriglia tra bande contrapposte di detenuti. C'è questo alla base della rissa scoppiata presso la casa circondariale di Salerno nello scorso mese di aprile, durante la quale furono feriti alcuni agenti di polizia penitenziaria e la direttrice Rita Romano. Gli agenti della polizia di Stato e della penitenziaria hanno portato a termine una vasta operazione - coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Salerno - che ha consentito di individuare gli autori della rissa. Questa mattina, ufficiali della polizia giudiziaria in servizio al Nucleo Investigativo Centrale - Articolazione Regionale della Polizia Penitenziaria di Napoli, in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno hanno dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di 13 persone, all'epoca detenute nel carcere di Fuorni, accusate tra le altre cose di rapina e plurimi episodi di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Lo scorso aprile, in seguito a un'aggressione in danno di un detenuto napoletano da parte di un gruppo di salernitani, la "banda" dei partenopei aggredì un altro detenuto salernitano per vendicare l'accaduto. Un episodio che scatenò la violenta reazione da parte dei salernitani che, per vendicare il compagno di sezione, intrapresero una vera e propria rivolta interna, aggredendo gli agenti penitenziari, sottraendo loro, con violenza e per ben tre volte, le chiavi di accesso: la prima volta per consentire l'uscita degli altri compagni di sezione, in seguito per accedere alla sezione contrapposta e, infine, per fare irruzione nella zona del gruppo dei napoletani e ingaggiare una rissa. Una vera e propria guerriglia con la devastazione di tutti gli oggetti presenti e l'avviamento di un estintore allo scopo di evitare l'identificazione. L'ordine fu riportato solo grazie all'intervento del personale penitenziario in servizio e della direttrice Romano.
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