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18 Ottobre 2019 - 15:26
Trecento euro a settimana da consegnare al clan dei Casalesi per poter spacciare sulla Domiziana, nel comune di Castel Volturno. Questo l'accordo scoperto dalla Procura antimafia di Napoli e dai carabinieri della compagnia di Santa Maria Capua Vetere le cui indagini sono sfociate, su ordine del gip del tribunale di Napoli, nell'arresto di dieci persone: di queste, 8 in carcere e 2 ai domiciliari accusate di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio con l'aggravante mafiosa. Per un altro indagato è stato disposto il divieto di dimora. Le indagini, sono partite due anni fa grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia con un passato nel gruppo del boss Francesco Bidognetti. Secondo quanto riferito dai pentiti, il clan avrebbe ricevuto per anni dal gruppo di Spinelli e da quello di Luigi Marino, una tangente a titolo di autorizzazione per poter vendere la droga: somme che variavano dai 300 euro a salire. Gli investigatori hanno intercettato per oltre un anno gli indagati, usavano termini codificati per definire lo stupefacente, come “macchine", “la bambina è ok", “bisacca" e per intendere che i quantitativi di droga erano pronti per la cessione.
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