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Regionali, per Caldoro candidatura più vicina

Regionali, per Caldoro candidatura più vicina

Incontro Berlusconi-Salvini-Meloni: pronta la griglia dei candidati. Ma l’area Carfagna chiede scelte condivise

NAPOLI. Intesa sullo schema delle candidature e pieno accordo programmatico. Il vertice di Arcore tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni conferma il ricompattamento della coalizione. A Forza Italia andranno Calabria e Campania; Puglia e Marche a Fratelli d’Italia; e Toscana, oltre all’Emilia-Romagna, alla Lega. Accordo, secondo quanto filtrato, anche sui profili definiti «vincenti» da Salvini al termine della riunione. Per la Campania sul tavolo c’è l’indicazione di Stefano Caldoro fatta dal Cav. Contemporaneamente all’incontro dei leader, alla Camera si sono riuniti, assieme a Mara Carfagna, i parlamentari Enzo Fasano, Gigi Casciello, Marzia Ferraioli, Paolo Russo e Cosimo Sibilia, e il sindaco di Benevento, Clemente Mastella. La posizione è quella già espressa: nulla di personale contro Caldoro, ma resta la richiesta di coinvolgimento di tutto il partito nelle scelte e l’esigenza di una riflessione sull’indicazione del candidato. Delle conclusioni del colloquio sarebbe stato informato il coordinatore campano Domenico De Siano che, nelle intenzioni del  gruppo, dovrebbe farsi portavoce preso Berlusconi di questa necessità di condivisione delle scelte. Cosa confermata da Carlo Sarro che ha spiegato di aver incontrato Carfagna «poco prima che iniziasse la riunione prospettandole l’opportunità di un incontro con il senatore De Siano, coordinatore regionale di Forza Italia, al fine di rimuovere ogni malinteso e ricompattare il partito intorno al Presidente Berlusconi per una azione condivisa che ci porti al successo alle prossime regionali». Una posizione, quella degli “scettici”, criticata da qualche dirigente del partito che avrebbe ricordato come le scelte per le candidature al Parlamento siano state effettuate con la stessa metodologia che ora viene messa in discussione. Intanto, un via libera per Caldoro arriva anche da Antonio Tajani, vicepresidente del Ppe: «È certamente un nome di grande prestigio, ha dimostrato di saper governare. Il presidente Berlusconi ha indicato il nome di Stefano. Sarà il vertice tra i leader della coalizione di centrodestra a dare il via libera definitivo». Un vertice dal quale, come detto, la coalizione esce rafforzata nell’opposizione all’attuale Governo e alla maggioranza che lo regge. «C’è crescente preoccupazione per il liquefarsi della maggioranza di governo, che però propone una manovra disastrosa a base di tasse e manette - si legge in una nota diramata a fine summit -. Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia stanno facendo in Parlamento un’opposizione dura e le elezioni regionali del 2020 confermeranno che le sinistre e il Movimento Cinquestelle non godono più della fiducia degli italiani». E ancora: «Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia rappresentano la coalizione di centro-destra che è largamente in testa in tutti i sondaggi e governa la maggioranza delle Regioni, sentono il dovere di difendere gli interessi degli italiani e vogliono riportare alla guida del Paese il buon governo». Poco dopo, alla presentazione del libro su Mao del direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, Salvini, a proposito dell’ipotesi di stampa secondo cui Forza Italia sarebbe fagocitata presto nella Lega, è chiaro «Surreale, come gli incontri inesistenti con Renzi in Toscana». E poi: «La maggior parte del tempo ad Arcore è stata dedicata a una situazione preoccupante per l’Italia. Tutte le nuove tasse mettono a rischio almeno cinquantamila posti di lavoro. A noi interessa vincere le elezioni regionali ma la situazione economica è molto preoccupante e come centrodestra ci siamo dati  un coordinamento per cercare di limitare i danni e limitare le tasse, le manette che stanno piovendo in Parlamento. Quello che sta accadendo a Roma è più preoccupante delle vittorie».

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