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Concerto di Niko Pandetta con dedica ai boss, aperta l'inchiesta. «Pronte le sanzioni»

Concerto di Niko Pandetta con dedica ai boss, aperta l'inchiesta. «Pronte le sanzioni»

SALERNO. Concerto con dedica ai detenuti sottoposti al regime del 41 bis. È accaduto a Fisciano, nel Salernitano, durante la vigilia di Natale all'esterno di un esercizio commerciale. Protagonista dell'esibizione il cantante neomelodico catanese Niko Pandetta, già finito al centro delle polemiche per una frase su Falcone e Borsellino pronunciata nella trasmissione di Rai2 "Realiti" e nipote di Salvatore "Turi" Cappello, boss di mafia detenuto in regime di carcere duro che poi è lo “zio Turi" della canzone. Pandetta ha anticipato il suo show musicale con un'esibizione in strada davanti ai suoi fan, cominciata con una dedica rivolta a «tutti quelli che stanno al 41 bis con la speranza che possano tornare dalle proprie famiglie». Dedica che ha fatto il giro dei social network suscitando polemiche e indignazione.

LE INDAGINI. All'indomani del concerto, è stata aperta una indagine da parte dei carabinieri della compagnia di Mercato San Severino. Secondo i primi riscontri il concerto non era autorizzato e il gestore del locale rischierebbe una contravvenzione. In più sono al vaglio le immagini dei sistemi di videosorveglianza per valutare eventuali presenze di persone note alle forze dell'ordine durante il concerto di Pandetta.  

IL SINDACO. «Sono venuto a conoscenza dello svolgimento non autorizzato dell'esibizione solo attraverso i media, provando un forte sentimento di disprezzo per chi ha voluto così omaggiare i detenuti al 41 bis». Così il sindaco di Fisciano, Vincenzo Sessa. «Ho dato immediatamente mandato agli uffici della nostra Polizia locale di inviarmi un report completo - prosegue il primo cittadino -  Contesteremo ai responsabili ed all'organizzazione tutte le violazioni di legge e le sanzioni relative perché non passi il concetto che chiunque può fare il proprio comodo nella nostra Fisciano infischiandosene delle regole, delle leggi e delle norme». «Il nostro costante impegno a sostegno della legalità e contro le mafie non può essere messo in discussione da simili episodi» conclude Sessa.  

LE REAZIONI. «È assurdo - dice il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli -  che le autorità non fermino questi spettacoli di indecenza e inciviltà, che vanno contro la legge e che inneggiano a schierarsi contro lo Stato. Chi è al carcere duro merita di non passare il Natale con la propria famiglia. Per chi si è macchiato di crimini così gravi ed efferati non riesco a muovere alcuna compassione». «I camorristi - prosegue Borrelli - devono stare in carcere, senza sconti, perché nel compiere le loro nefandezze non si sono fatti alcuno scrupolo, e così la legge non deve farsi scrupoli con loro, applicandola nella maniera più rigida possibile». «Napoli non è Niko Pandetta e Niko Pandetta non è Napoli - conclude il consigliere regionale Borrelli - questi sono i personaggi che fanno più male alla nostra terra, tentando di normalizzare la camorra elogiandola nei testi delle proprie canzoni. Questa è camorra, così com'è camorra quella di chi spaccia, ruba, ammazza. Questi personaggi vanno cancellati».

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