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Omicidio Vassallo, tre nuovi indagati

Omicidio Vassallo, tre nuovi indagati

Si aggiungono a quello che finora era l'unico indagato, Bruno Humberto Damiani soprannominato "il brasiliano", ora in carcere in Italia e più volte sentito dai pm della Procura di Salerno

SALERNO. Ci sono 3 nuovi iscritti nel registro degli indagati per l'omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno) ucciso nel 2010 in circostanze ancora misteriose. I tre nuovi indagati si aggiungono a quello che finora era l'unico indagato, Bruno Humberto Damiani soprannominato "il brasiliano", estradato dalla Colombia nell'aprile del 2015 dove era detenuto in carcere da circa un anno in quanto destinatario di due ordinanze di custodia cautelare emesse dai tribunali di Vallo della Lucania e Salerno, rispettivamente per traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni nel mercato ittico. Damiani è ora in carcere in Italia ed è stato sentito più volte dai pm della Procura di Salerno, che indaga sull'omicidio del "sindaco pescatore". Damiani ha sempre negato un suo coinvolgimento nella vicenda, spiegando di non conoscere Vassallo. L'idea era e resta la stessa: l'omicidio di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica (Salerno) ucciso nel 2010 in circostanze ancora misteriose, sarebbe maturato nell'ambito dello spaccio della droga nel porto di Acciaroli. La ribadisce Massimo Vassallo, fratello del "sindaco pescatore", anche oggi dopo aver appreso che la Procura di Salerno ha iscritto nel registro degli indagati tre persone, che vanno ad aggiungersi a Bruno Humberto Damiani, detto il "brasiliano", finora unico indagato. "E' la mia idea e la porto avanti sin dall'inizio - spiega all'Adnkronos - è la mia valutazione che faccio giorno dopo giorno. Non si tratta di una piccola dose di droga venduta in 15 o 20 giorni di stagione estiva, si tratta di qualcosa di molto più grande, che sicuramente non coinvolge solo un disperato spacciatore che oggi è in carcere ma anche personaggi di rilievo". Il porto di Acciaroli, frazione del comune di Pollica, "era un porto in cui si poteva tranquillamente imbarcare chili di droga e nessuno avrebbe detto nulla, perché era un territorio controllato da nessuno. L'unico che voleva controllarlo era Angelo".

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