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«Spari contro la mia casa», giornalista indagato per calunnia

«Spari contro la mia casa», giornalista indagato per calunnia

AVERSA. Sarebbe stato lo stesso giornalista Mario De Michele ad esplodere i colpi d'arma da fuoco contro la sua abitazione a Cesa, nel secondo dei due episodi che ha denunciato come atti intimidatori della camorra legati alle inchieste giornalistiche pubblicate sulla testata online "Campanianotizie.com", da lui diretta.

È quanto ricostruito dalle indagini avviate dai Carabinieri di Aversa, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, dopo il primo dei due presunti attentati subiti da De Michele il 14 novembre 2019 e lo scorso 4 maggio.

Nel primo caso De Michele ha denunciato di essere stato avvicinato da ignoti che hanno esploso diversi colpi di pistola mentre era alla guida della sua auto, nella periferia di Gricignano di Aversa, fatto che gli valse l'assegnazione della scorta; nel secondo caso ha riferito che colpi di arma da fuoco erano stati esplosi contro un muro esterno della sua abitazione. La Dda ora sta indagando anche sulla veridicità del primo episodio.

I carabinieri del Gruppo di Aversa, che da mesi indagano sulle numerose denunce di attentati subiti da De Michele, si sono recati nella sua abitazione per effettuare una perquisizione, notificandogli un avviso di garanzia.

De Michele, prima in un post su Facebook, poi in un editoriale sul suo portale, annuncia di voler «fare un passo di lato per un crollo fisico e mentale» e chiede «scusa a magistratura, prefettura e carabinieri».

FNSI E SUGC: SAREMO PARTE CIVILE. «Attendiamo le conclusioni dell'inchiesta, ma se davvero Mario De Michele ha finto di aver subito un attentato, non solo va revocata la scorta, ma deve essere sanzionato dall'Ordine per aver preso in giro chi rischia davvero, soprattutto in un territorio ad alta densità criminale come quello di Caserta, dove, per le minacce dei Casalesi, ci sono ben 4 cronisti sotto scorta». Lo dichiarano in una nota congiunta la Federazione nazionale della Stampa italiana e il Sindacato unitario giornalisti della Campania.

«Fin dal primo momento - aggiungono Fnsi e Sugc - avevamo chiesto alle autorità competenti di indagare in ogni direzione per appurare la verità sugli attentati, nella consapevolezza che solo un'inchiesta scrupolosa avrebbe potuto chiarire se c'era effettivamente la necessità di una tutela da parte dello Stato. E chiederemo oggi stesso all'Osservatorio sui cronisti minacciati presso il Ministero dell'Interno le loro valutazioni sul caso di De Michele e di segnalarci qualsiasi eventuale caso di simulazione o di procurato allarme. A tutela dei colleghi minacciati e impegnati sul territorio e più volte presi di mira dallo stesso De Michele sul suo sito internet il Sindacato si costituirà nel processo come parte civile», conclude la nota.

ORDINE. «Il giornalista professionista Mario De Michele, attualmente sotto scorta e, come si apprende da organi di informazione, indagato per simulazione di reato, è stato deferito al Consiglio di Disciplina dell'Ordine della Campania affinché sia aperto un procedimento disciplinare». È quanto si legge in una nota dell'Ordine dei giornalisti della Campania. 

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