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Torna a spiegare le vele Jonathan Onlus a bordo di Blue Marlin II “Le principesse”

Torna a spiegare le vele Jonathan Onlus a bordo di Blue Marlin II “Le principesse”

La presidente della Onlus, Silvia Ricciardi: «Superato il lockdown, ora ripartiamo per i nostri ragazzi»

NAPOLI. Blue Marlin II non è solo una barca a vela, ma una speranza per i ragazzi dell’area penale affidati dal Tribunale dei Minori alla Associazione Jonathan Onlus. Da oltre 10 anni l’Associazione, presieduta da Silvia Ricciardi, ha sperimentato tra le altre attività rieducative il Progetto Vela. Un corso di vela, appunto, come metafora di vita: imparare naturalmente ad avere il proprio ruolo, accettando quello altrui e rispettando non più la legge della strada, ma responsabilità, partecipazione, collaborazione.

Tutto si è fermato con l’emergenza Covid. Nei mesi di chiusura però la comunità non ha stravolto il suo impianto organizzativo, lasciando immutati i tempi i ritmi, le turnazioni, il rispetto delle regole nella casa accoglienza. I ragazzi non hanno potuto effettuare i colloqui con i familiari, né beneficiare del permesso temporaneo di tornare a casa. Si è cercato però di bilanciare questa condizione forzata, incrementando le telefonate e integrando con le videochiamate.

Come in tutte le famiglie in questo periodo, anche da Jonathan ragazzi si sono dedicati alla buona “cucina”, alla cura del giardino e dell’orto della casa in cui sono collocati. «Abbiamo fatto insieme un percorso di consapevolezza che si è sviluppato attraverso la lettura dei quotidiani e la visione del telegiornale» ha spiegato la Silvia Ricciardi. «I ragazzi e gli operatori hanno scritto un diario quotidiano. Anche questo è servito a superare i momenti difficili e di sconforto che questa inedita situazione ha comportato e che si sono concentrati essenzialmente nell’avvicinarsi della Fase 2, quando sono cresciute, per alcuni, le aspettative di un rientro a casa, e per altri quelle legate ad un ritorno alla normalità, seppure in comunità».

Ora si cercano le modalità per riprendere le attività esterne. Tuttavia le incognite sono tante, ed in primo luogo la tenuta di quel sistema di rete, messo pesantemente in discussione dalle conseguenze dell’emergenza. «Continuiamo a cercare uno sponsor per la gestione dei costi di Blue Marlin II, per noi insostenibili autonomamente» conclude la presidente della Onlus. Intanto, a Jonathan si continua a lavorare e finalmente da lunedì i ragazzi potranno tornare ad andare a vela applicando le nuove misure di distanziamento sociale.

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