Tutte le novità
16 Luglio 2020 - 13:15
NAPOLI. In meno di 24 ore ci sono stati due suicidi nelle carceri campane, arrivando a quota 6 vittime da inizio anno. È quanto fanno sapere i garanti per i detenuti regionale e metropolitrano, Samuele Ciambriello e Pietro Ioia in una nota. L'altro ieri si è tolto la vita Luigi R. di 40 anni, ristretto a Santa Maria Capua Vetere. Stamattina, a Napoli-Poggioreale, a compiere l'insano gesto è stato Alfonso F., di 39 anni.
«Anche se i suicidi sono ascrivibili a diverse motivazioni, il carcere continua ad uccidere. - spiegano Ciambriello e Ioia - Pertanto chiediamo al Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria e al responsabile dell’Osservatorio Regionale della Sanità Penitenziaria un incontro urgente tra più soggetti coinvolti nel mondo penitenziario per evitare che in questo periodo la solitudine e il vuoto trattamentale uccidano più di una pandemia. Il congelamento delle attività di risocializzazione, di volontariato, e di reinserimento, la diminuzione dei contatti con i propri affetti ha prodotto un evidente senso di abbandono e arrendevolezza».
Sale quindi a 29 il numero dei detenuti che su tutto il territorio nazionale si sono tolti la vita da inizio dell’anno, di cui 6 solo in Campania. Negli istituti di pena si continua a morire per suicidio 13,5 volte di più che all'esterno del carcere.
«L’incremento delle figure sociali nelle carceri, l’attuazione di progetti rieducativi e umanizzanti: i detenuti non sanno cosa fare; bisogna incrementare le attività culturali, ricreative, formative, attuandole anche nelle fasce pomeridiane. - concludono Ciambriello e Ioia - L’incremento da parte delle Direzioni Penitenziarie e del Provveditorato di più risorse economiche nei progetti d’istituto che riguardino tali attività. La creazione, incominciando da Poggioreale, di più articolazioni psichiatriche che consentano maggiori cure a coloro che soffrono di patologie psichiche, dentro le carceri. La creazione di un’altra Rems o luogo similare che accolgano i detenuti che giacciono da prigionieri nelle carceri in attesa. Si può prendere in considerazione la vecchia proposta di creare presso il Gesù e Maria di Napoli un’esperienza analoga. Infine un appello al mondo del volontariato e del terzo settore: In questo periodo non lascino soli i detenuti».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo