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Coronavirus in Campania, esplodono i contagi: «Ma non è come a marzo»

Coronavirus in Campania, esplodono i contagi: «Ma non è come a marzo»

NAPOLI. «La maggior parte dei casi sono senza sintomatologia». Ma «questi numeri me li aspetto per altre due settimane». Maurizio Di Mauro, dg dell’Azienda ospedaliera dei Colli, non drammatizza l’impennata dei numeri dei positivi al Covid19.

Direttore Di Mauro, 138 casi in un solo giorno sono numeri simili al periodo del lockdown. Bisogna impaurirsi?

«Io sono abbastanza tranquillo. I nuovi casi di positività, legati principalmente a giovani di rientro dai soggiorni in Croazia, Spagna, Malta, Grecia e ancora in Puglia, in Sardegna, sono per la maggior parte senza sintomatologia. Ciò rimanda anche ad un altro fattore: sul territorio campano, di per sé, non c'erano soglie preoccupanti prima che ci fosse l’esodo verso le località di vacanza. Purtroppo, l’eccessiva rilassatezza e l’irresponsabilità di molti ha portato ad un’impennata».

Questo trend è destinato a durare?

«Per almeno altre due settimane mi aspetto ancora questi numeri, si. Quando saranno finalmente completati i rientri dalle zone di vacanza ci potrà essere un’attenuazione. Ecco perché ho parlato di settimana decisiva. L’importante è continuare a garantire il tracciamento e l’individuazione dei positivi come sta succedendo ora».

Quindi, il fatto che i numeri dei contagi in questa fase siano alti non va vista solo da una prospettiva di negatività?

«Esattamente. E devo dire che l’azione preventiva volta ad individuare i contagiati in Campania sta funzionando abbastanza bene. Resta quella la via da seguire anche per il futuro».

Torniamo però sui 138 dell’ultimo bollettino. Per chi guarda questi numeri, anche psicologicamente, è dura digerirli dopo mesi con una manciata di casi anche nella Fase 1...

«Ma non siamo affatto al periodo di marzo, quando i ricoveri e le ospedalizzazioni erano considerevoli. Come detto, moltissimi casi sono ora asintomatici e si collegano a chi è rientrato dalle vacanze».

E allora diamo un po’ di numeri: quanti ricoverati contate attualmente?

«Al Cotugno ci sono soltanto due persone in terapia intensiva, si tratta di persone di età avanzata. Una è stata ricoverata per un ictus ed ha contratto il virus mentre un’altra sconta dei problemi cardiaci. In subintensiva abbiamo 11 ricoverati, con qualche problema respiratorio e polmonite. In reparto contiamo 16 persone con febbre, tosse. Anche negli altri ospedali la situazione è simile. Tali ricoverati, confermando l’andamento del periodo, si riferiscono, e lo ribadisco ancora una volta, a persone venute a contatto perlopiù con i giovani e gli altri rientrati dalle vacanze anzitutto all’estero. Questo dovrebbe far comprendere il motivo degli appelli delle scorse settimane».

Sino alla noia è giusto ribadire le precauzioni da prendere...

«Certo. Mascherine nei luoghi chiusi e dove si verificano assembramenti, distanziamento sociale e igienizzazione delle mani restano fondamentali».

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