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De Luca: «Non riapro le scuole»

De Luca: «Non riapro le scuole»

NAPOLI. «Da qui a una, due settimane saremo chiamati a prendere decisioni importanti. Pensate all’apertura dell’anno scolastico: nelle condizioni attuali non è possibile aprire». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di un incontro a Salerno. «Non so quello che saranno in grado di fare nelle prossime due settimane - ha aggiunto De Luca - ma avremo scelte complicate da fare». Ma già scoppia la polemica. Già perché a sera arriva la risposta del capo dell’opposizione, candidato alle guida della Regione del centrodestra, Stefano Caldoro: «Azzolina apre ma non si sa come e De Luca chiude le scuole. Siamo nel pieno caos. Sono insieme al Governo e non sanno cosa fare. Scaricano le responsabilità e i problemi sulle famiglie e gli insegnanti. Il disastro scuola ha due responsabili: de Luca e Azzolina. Sono il partito unico Pd-M5S», dice Caldoro.

LA RIUNIONE NEI PROSSIMI GIORNI. Le parole del governatore, pronunciate nel tardo pomeriggio di ieri, sembrano quasi un «sì» alla richiesta arrivata in mattinata dai sindaci della Campania: rinviare l’apertura delle scuole al 24 settembre. La richiesta era contenuta in una lettera del presidente dell’Anci Campania, Carlo Marino, inviata al presidente della Giunta regionale De Luca, al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e all’assessore regionale all’istruzione Lucia Fortini. Alla base della richiesta, le consultazioni elettorali che si terranno il 20 e 21 settembre, pochi giorni dopo la data prevista dal Ministero per la riapertura delle scuole, il 14 settembre. Da Palazzo Santa Lucia avevano già fatto sapere, prima dell’intervento dello “sceriffo” che l’ipotesi sarà tenuta in grande considerazione. Come già previsto, nei prossimi giorni si farà una verifica per capire l’andamento dello screening volontario sul personale scolastico e per appurare tutte le decisioni prese dal Governo, per poi stabilire le decisioni da prendere, tra cui quella dell’installazione dei termoscanner e dell’ipotesi di effettuare tamponi volontari agli studenti del liceo. In quell’occasione sarà presa in considerazione anche la richiesta del rinvio,avanzata ieri dall’Anci.

LA LETTERA DELL’ANCI. «In questi giorni di agosto - scrive il presidente dell’Anci Marino nella missiva inviata alla Regione e al ministero - tutti stanno facendo la loro parte per consentire un'apertura ordinata e in sicurezza. In primo luogo i sindaci della Campania stanno mettendo in campo ogni energia per offrire spazi e soluzioni alternative e permettere un rientro degli studenti in aula in assoluta tranquillità, anche con interventi urgenti sull’edilizia scolastica, oltre ad elaborare e organizzare un piano di potenziamento per il trasporto scolastico e il trasporto pubblico locale. Come è noto, tuttavia, le problematiche del distanziamento e ancor più della sanificazione, della mancanza di banchi monoposto (i cui tempi sono assolutamente aleatori, come lamenta l'associazione dei presidi) e dei test sierologici per i docenti e il personale scolastico, rappresentano alcune delle principali incertezze, anche a fronte di linee guida che comprensibilmente, con l’evolvere della situazione-contagi, potranno variare». Marino ricorda quindi che «il 20 e 21 settembre si svolgeranno inoltre le consultazioni regionali e referendarie e molti Comuni della Campania saranno chiamati alle scadenze elettorali amministrative: si tratta di appuntamenti istituzionali a cui abbiamo, come Anci Campania e come sindaci di questa regione, sempre sollecitato il massimo della partecipazione popolare, come previsto dalla nostra Costituzione. Consultazioni che, così come ogni anno, si svolgeranno fisicamente prevalentemente nei plessi scolastici. Tutto questo - sottolinea Marino - rappresenta un fronte critico. Pensiamo non abbia senso interrompere le lezioni dopo meno di una settimana, senza contare il raddoppio delle spese di sanificazione e igienizzazione dei locali scolastici, che graveranno prevalentemente sui bilanci comunali. Da qui la richiesta, che ci arriva dalla quasi totalità dei sindaci della regione, di ogni appartenenza politica, di un breve slittamento dell'apertura scolastica a giovedì 24 settembre». I sindaci, si legge nella missiva, ritengono «che sia un’idea giusta» e «sulla quale c’era già una favorevole condivisione da parte della stessa Regione Campania. Le lezioni, che terminano il 5 giugno, potrebbero essere posticipate fino al 15 giugno 2021. È già successo in passato, a maggior ragione questo breve spostamento è giustificato dalla fase emergenziale. Siamo certi - conclude la lettera di Marino a De Luca - che vorrà prendere in considerazione la proposta, al vaglio anche di altre regioni, e che ha già trovato ampio e trasversale consenso tra i sindaci di Anci Campania».

IL RINVIO GIÁ DECISO AD AVELLINO. Mentre l’Anci scrive a De Luca, c’è un sindaco campano che ha già deciso il rinvio della prima campanella. Si tratta del primo cittadino di Avellino Gianluca Festa che ritiene «una follia» riaprire le scuole il 14 settembre prossimo per poi interrompere le elezioni in vista della tornata elettorale del 20 e 21 settembre. E c’è anche una ragione economica. Per riaprire occorrerà sanificare tutti gli ambienti entro il 14, ma due giorni dopo, il 16 settembre, i plessi da utilizzare come seggi elettorali saranno nuovamente chiusi per essere sottoposti a sanificazione e ancora le operazioni si ripeteranno a urne chiuse. «Per le superiori stiamo valutando altre ipotesi - spiega Festa - si tratta della sicurezza dei nostri figli. Aprire e richiudere dopo pochi giorni, per le famiglie, ma anche per i ragazzi non è un bene. La scuola riprenderà il giovedì successivo alle elezioni». Si tornerà in aula quindi il 24 settembre prossimo.

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