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04 Settembre 2020 - 15:33
Rapina horror a Giugliano, in carcere i puteolani Luigi Sannino e Salvatore Gesso
Far West alla pomba di benzina, fuga finita per i presunti balordi che il 10 dicembre scorso hanno seminato il panico in via San Nullo, a Giugliano. A finire in manette, raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per tentata rapina aggravata, sono stati il giovanissimo Luigi Sannino, 21 anni e già una condanna in primo grado a due anni per lo stesso reato, e Salvatore Gesso, 42 anni, entrambi originari di Pozzuoli ed entrambi residenti in via Reginelle.
Il raid di cui la coppia deve rispondere soltanto per una pura casualità non si era tramutato in un bagno di sangue. La vicenda in questione risale allo scorso 10 dicembre e si è consumata nel distributore di carburante “Migliaccio” di via San Nullo. Stando all’ipotesi investigativa da cui è scaturito il provvedimento emesso dal gip di Napoli Nord, intorno alle 19 di quel giorno i due indagati sarebbero piombati sulla scena a bordo di una moto Bmw e sotto la minaccia di una pistola avrebbero preteso dagli addetti la consegna dell’incasso. Apriti cielo: in pochi istanti è scoppiato il panico. I dipendenti della pomba di benzina sono scappati mettendosi in salvo, due guardie giurate che hanno assistito all’incursione sono invece subito intervenute per mettere in fuga i malviventi. La reazione dei rapinatori non si è però fatta attendere. Uno dei due ha infatti puntato l’arma contro uno dei vigilanti, il quale per tutta risposta esplose almeno tre colpi in aria. A quel punto, resisi conto che la situazione era ormai fuori controllo, i banditi sono fuggiti a tutta velocità. In questi otto mesi le indagini non si sono però mai fermate e, grazie al racconto dei testimoni oculari e alle immagini registrate della telecamere della zona, la svolta sembra finalmente essere arrivata. A tradire i due indagati è stata in particolare la moto usata per il colpo: la stessa sulla quale si trovava il giovane Sannino in occasione di un’altra tentata rapina ai danni di una pizzeria di Licola, reato per il quale pochi mesi fa ha già rimediato due anni in primo grado.
Ferma restando la presunzione di innocenza fino a prova contraria, la vicenda potrebbe però essere tutt’altro che conclusa. Innanzitutto perché, stando a quanto emerso dalle registrazioni video, al colpo avrebbe preso parte anche un terzo uomo al momento non identificato. Alcuni elementi indiziari, inoltre, sembrano non convincere affatto la difesa, rappresentata dagli avvocati Paolo Gallina, per Luigi Sannino, e da Diego Di Bonito, per Salvatore Gesso. Se è vero infatti che in casa di quest’ultimo le forze dell’ordine hanno trovato le scarpe che avrebbe indossato in occasione del raid, la faccenda sembra ben più intricata a proposito del 21enne. Le immagini registrate dalle videocamere della pompa di benzina mostrano infatti un uomo, identificato dalla polizia giudiziaria in Sannino, indossante un pantalone di tuta di marca Adidas. Lo stesso, sempre secondo gli investigatori, utilizzato qualche anno fa dai giocatori del Manchester United. A casa del giovane indagato il pantalone in questione non è stato però mai ritrovato, a differenza invece della felpa abbinata. La difesa sostiene inoltre che lo stemma del club non sia ben chiaro, così come la sagoma che gli inquirenti hanno attribuito a Sannino. Tanti punti di domanda che tra qualche settimana potrebbero però trovare le prime risposte dopo la valutazione dei giudici del tribunale del Riesame. Al momento, però, sia per Luigi Sannino che per Salvatore Gesso, anch’egli già detenuto, è scattato inesorabile il tintinnio delle manette.
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