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06 Ottobre 2020 - 16:07
«L'ordinanza della Regione Campania sulla chiusura anticipata di bar e ristoranti è l'ennesima mazzata su di un settore già devastato dal lockdown e dal perdurare della crisi. Se non viene ritirata subito, le conseguenze potranno essere molto gravi: molte aziende non sopravviveranno, altre dovranno rimettere in cassa integrazione il personale appena richiamato al lavoro». È il commento di Massimo Di Porzio, presidente Fipe-Confcommercio Campania, sull'ordinanza firmata ieri dal governatore Vincenzo de Luca.
«Lo stesso Governo italiano ha rinunciato ad emanare un provvedimento simile - prosegue Di Porzio - perché si è reso conto di quanto sia inutile e controproducente. Se l'obiettivo è quello di contrastare gli assembramenti, l'unico effetto che si ottiene chiudendo gli esercizi pubblici è di far riversare le persone in strada senza più alcun controllo. Bisogna fare l'esatto contrario: riportare il consumo all'interno degli esercizi, dove si applicano rigorose misure di sicurezza, derivate dai protocolli affinati in questi mesi, dal distanziamento tra i tavoli all'uso di gel igienizzanti e delle mascherine quando ci si sposta, alla rilevazione dell'identità di almeno un cliente per tavolo per assicurare la tracciabilità. Deve essere chiaro a tutti che l'attività dei pubblici esercizi contribuisce a contenere l'epidemia, perché consente ai cittadini di intrattenersi in condizioni di sicurezza ed evita incontrollabili assembramenti per strada o in spazi privati. Servono piuttosto maggiori controlli su tutti coloro, cittadini ed imprese, che non rispettano le regole».
Di Porzio conclude rivolgendo «un appello al presidente De Luca affinché, come si è fatto per il blocco alle cerimonie, attivi subito un confronto con i rappresentanti di categoria per rivedere il provvedimento ed individuare di comune accordo misure più efficaci per garantire il rispetto delle regole anti-Covid».
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