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05 Novembre 2020 - 12:16
NAPOLI. «Il Governo si prenderà la responsabilità delle sue scelte». Scelte tardive e parziali. Quello del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nei confronti del governo centrale è un attacco durissimo, senza sconti. Nonostante la zona gialla per la Campania, De Luca tiene il punto e non riapre le scuole. In più proroga fino a sabato le zone rosse di Marcianise e Orta di Atella. «L’ultimo Dpcm stabilisce - afferma il governatore - il blocco della mobilità dalle 22 alle 5. Sembra francamente che sia una misura più che contro il Covid, contro il randagismo, visto che non interessa il 99 per cento dei cittadini. Ma la cosa grave è che, nel frattempo, non si decide nulla rispetto alle decine di migliaia di persone che, nei fine settimana, nelle domeniche, si riversano in massa sui lungomari e nei centri storici, senza motivi di lavoro o di salute, e nell’assenza di ogni controllo».
«Ci si domanda, inoltre - continua lo “sceriffo” - cosa sia cambiato rispetto ai due mesi passati, nel corso dei quali il ministro della Pubblica istruzione ci ha ripetuto che mai e poi mai si sarebbe chiusa l’attività all’interno delle scuole. Si sono perse settimane preziose e nel frattempo sono aumentati in modo pesante i contagi anche nella fascia 0-18 anni. In più, si prevede per i bambini delle elementari l’obbligo di indossare in classe la mascherina. È francamente sconcertante».
«Si trovano nel Dpcm anche misure utili e significative - aggiunge De Luca - Ma è evidente la linea generale assunta dal Governo: anziché scegliere in modo chiaro la linea della prevenzione del contagio, si sceglie di intervenire dopo che il contagio è esploso. È una linea poco responsabile e soprattutto poco efficace dal punto di vista dei risultati. Con l’aggravante di questo calvario di disposizioni, parziali e a getto continuo, che crea sconcerto fra i cittadini, divisione tra le categorie, tensioni sociali. In più - conclude - non si è data a tutti i cittadini la percezione della drammaticità della situazione, spingendo tante persone, anche per la mancanza di controlli rigorosi ed efficaci, verso comportamenti di lassismo o di vera e propria irresponsabilità. Avevamo chiesto al Governo tre cose precise: misure immediate di ristoro o di detassazione; congedi parentali per le madri lavoratrici dipendenti, con retribuzione piena e bonus baby sitter per le lavoratrici autonome; misure omogenee e semplici su tutto il territorio nazionale, dato che il contagio è ormai diffuso in tutto il paese. Queste richieste non sono state accolte. Si assumerà il Governo la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate». Il governatore dimentica che, anche lui, negli ultimi tempi ha adottato e ritirato provvedimenti e ha fatto annunci devastanti, come la chiusura totale, senza avere tra le mani alcun elemento e scatenando una delle proteste più dure mai avute in Italia durante la pandemia.
«De Luca prima ha invocato e minacciato il lockdown generando panico, poi ha cambiato idea ed ora attacca il Governo. Le sue battute e la inutile ricerca di responsabilità altrui raccontano il dramma di chi è incapace di reggere un momento così delicato», commenta Stefano Caldoro, capo della opposizione di centrodestra in Consiglio regionale della Campania. «Noi - dice - siamo pronti a fare la nostra parte, basta cambiare registro e chiedere nello spirito di collaborazione. Decida il Consiglio Regionale misure immediate per le famiglie, per i commercianti, per i professionisti e le imprese in difficoltà. Si valuti un piano per la scuola».
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