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Natale in Campania, De Luca: «Vietati spostamenti nei piccoli comuni»

Natale in Campania, De Luca: «Vietati spostamenti nei piccoli comuni»

La Regione Campania è pronta a varare una ordinanza per non consentire durante le feste gli spostamenti dai comuni con meno di cinquemila abitanti, qualora il Governo, come trapela, li consentisse. Lo annuncia il governatore Vincenzo De Luca nella sua consueta diretta Facebook.

«Le decisioni vanno prese per tempo, non all'ultima ora» ha detto De Luca, richiamando il Governo alla necessità di prendere, in vista delle festività natalizie, misure «chiare, tempestive e controllabili». 

De Luca ha sottolineato che «ovviamente la linea della prevenzione presuppone che ci siano dal Governo nazionale ristori e rimborsi per le categorie che subiscono danno. Le misure di rigore sono sostenibili se vengono accompagnate dal risarcimento che deve avvenire in pochi giorni, non dopo mesi. Le mezze misure scontentano tutti quanti e allungano i tempi di fuoriuscita dall'epidemia Covid. Credo che il Governo si stia preparando ad adottare ancora una volta la linea delle mezze misure».

LIBIA. «La liberazione dei nostri concittadini che erano prigionieri in Libia è una bella notizia. Probabilmente ci si poteva risparmiare una sceneggiata che è stata fatta dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri in Libia». «Non c'era nessun motivo per festeggiare assolutamente niente. Siamo felici del ritorno in Italia dei nostri concittadini ma siamo indignati che sian stati tenuti prigionieri per 3 mesi nell'indifferenza generale», ha aggiunto. 

CAMPAGNA DI SCIACALLAGGIO. «Si è conclusa nel ridicolo la campagna di sciacallaggio che hanno tentato di mettere in piedi per due mesi a danno della Campania e di Napoli». «I dati - ha aggiunto nel corso di una diretta Facebook - confermano che la Campania è una delle regioni, forse quella che ha retto meglio di tutte in relazione alla popolazione e alla condizione demografica che abbiamo. Rimaniamo la regione con il tasso minore di ricoveri in terapia intensiva, rimaniamo la regione che non ha mandato nessun paziente nelle palestre, nei palazzetti dello sport, nelle sagrestie, sui materassini messi per terra, pur in un contesto difficile. Rimaniamo la regione che ha il tasso di mortalità più basso d'Italia in relazione alla popolazione. Dunque la campagna di sciacallaggio si è conclusa nel ridicolo, com'era ampiamente prevedibile». De Luca ha ricordato che «ieri ci è stato comunicato, ma lo sapevamo già da prima, che non c'era alcuna ragione per commissariare la Asl Napoli 1 per infiltrazione camorristica. Ho chiesto io da due anni l'istituzione di un posto di polizia, che non hanno istituito, all'ospedale San Giovanni Bosco. E' finita un'altra occasione di sciacallaggio, il Ministero ci ha comunicato che il lavoro va avanti tranquillamente».

VENETO. «Oggi abbiamo una situazione drammatica in Veneto, a conferma di quanta cialtroneria ci sia nel meccanismo delle zone gialle e rosse». «Il Veneto - ha aggiunto De Luca - è da sempre zona gialla, oggi ha il triplo delle terapie intensive occupate della Campania. Voglio inviare un augurio ai nostri concittadini del Veneto, che stanno pagando sulla propria pelle il propagandismo e le finzioni del Governo nazionale, e non solo del Governo nazionale. Auguri ai nostri concittadini di uscire presto da una situazione che per tanti versi è drammatica, però sono in zona gialla». 

MOBILITà PICCOLI COMUNI. «Non ci sarà la mobilità per i comuni sotto i 5mila abitanti, faremo un'ordinanza che lo vieta». «Faremo credo anche questo fine settimana qualche ordinanza per bloccare la vendita di alcolici e per bloccare il consumo di alcolici e di qualunque altro genere di consumo in pubblico», ha aggiunto. 

RECOVERY. «Faremo una battaglia con gli altri colleghi presidenti di Regione del Sud per avere l'erogazione di fondi europei in maniera corretta. Cercheremo di mettere in piedi un fronte meridionale per impedire un furto di decine di miliardi di euro a danno del Sud». «La prima ipotesi di distribuzione delle risorse fatta dal Governo - ha aggiunto - è totalmente inaccettabile. Per quanto riguarda le risorse a fondo perduto, 65 miliardi di euro, il Governo ipotizza di dare al Nord il 66% e al Sud il 34%. Dev'essere esattamente il contrario, perché questi fondi l'Europa li ha decisi in primo luogo per recuperare il divario di reddito e di occupazione fra i diversi territori. Altro che 66 e 34, si farà 34 al Nord e 66 al Sud».  Poi, ha proseguito De Luca, «ci sono altri 160-170 miliardi di euro sui quali ragionare che riguardano i prestiti, ma anche in quel caso sarebbe inaccettabile uno squilibrio come quello che ha proposto il Governo. Ci auguriamo che tutte le forze politiche e parlamentari del Sud partecipino, al di là delle bandiere di partito. Quando parliamo di risorse per le nostre famiglie le bandiere di partito non contano nulla, si combatte per le nostre comunità sulla base di criteri corretti e ragionevoli». 

VACCINI. «Un cristiano normale si aspetterebbe che la distribuzione dei vaccini avvenisse in percentuale rispetto alla popolazione delle diverse regioni. Stranamente neanche in questo caso è così». «Apprendiamo - ha spiegato De Luca - di una distribuzione dei vaccini non proporzionata alla popolazione delle diverse regioni ma avvenuta sulla base di criteri misteriosi. Ci siamo abituati, noi andremo avanti sulla base della nostra programmazione e abbiamo deciso di non rigonfiare o falsificare i dati del fabbisogno». Anche sui tempi di consegna, ha aggiunto De Luca, «arrivano comunicazioni a volte fuorvianti. Fino a una settimana fa si diceva che i congelatori poteva distribuirli il commissariato nazionale, tre giorni fa abbiamo appreso che i congelatori non ci sono a Roma, quindi ce la dobbiamo vedere per i fatti nostri. Eravamo già preparati, quindi ce la stiamo vedendo per i fatti nostri e abbiamo quindi quasi completato la fornitura dei congelatori per il 95% delle nostre esigenze».

SCUOLA. Sulla riapertura delle scuole «noi in Campania seguiremo la nostra linea: massimo rigore per poter aprire tutti, ma per sempre, non fare finta di aprire per tre giorni e poi prolungare l'epidemia per altri tre mesi». «In Italia - ha aggiunto - abbiamo l'abitudine di discutere di scuole a prescindere dai dati epidemiologici. Si apre il 7 gennaio? Qualcuno ci dice quale sarà situazione, qualcuno sa garantirci che avremo la copertura degli organici, che avremo migliorato la situazione del trasporto? Però continuiamo a ripetere la litania in base alla quale prima si fissa la data di apertura, poi si fa la verifica della situazione epidemiologica, con il risultato che 9 volte su 10 le previsioni vengono smentite dalla realtà». 

ESERCITAZIONE GENERALE. «Il 12 gennaio abbiamo fissato una sorta di esercitazione generale in tutta la Campania» per la somministrazione del vaccino anti Covid. «Il 12 mattina - ha spiegato De Luca - dovrà essere pronto tutto: gli spazi, i medici, la task force che seguirà le vaccinazioni nelle Rsa, la copertura in tutti i territori. Quindi dalla mattina del 12 gennaio andremo in giro per la Campania per verificare che tutto sia in ordine. Dobbiamo lavorare alla tedesca, dev'essere un'operazione quasi militare, dobbiamo essere pronti in tutto. Dev'essere una macchina perfetta e stiamo lavorando in queste ore per avere questo risultato». Il 27 dicembre  invece, ha aggiunto De Luca, «cercheremo anche noi di avere vaccinazioni simboliche in tutte le province della Campania o nelle principali realtà. Se - ha sottolineato - ci fanno la grazia di mandarci i vaccini».

NATALE E CAPODANNO. «È chiaro che quest'anno non avremo né Natale né Capodanno, saranno giornate di sofferenza». «So che la tentazione di avere una cena con tutti i parenti o un pranzo di Natale è forte - ha aggiunto De Luca - ma dobbiamo essere responsabili. Dobbiamo capire che, per un momento anche di calore familiare e umano comprensibile, noi rischiamo, se moltiplichiamo per milioni queste situazioni, di far ripartire il contagio a metà gennaio, di complicare la stagione della vaccinazione anti Covid, di complicarla ancora di più con l'anno scolastico che si apre e con il picco dell'epidemia influenzale. Dobbiamo essere consapevoli di questi problemi e quindi responsabili». L'invito lanciato da De Luca è quindi a «farci gli auguri al telefono. Facciamo qualche videochiamata, i nostri ragazzi sono bravi a farlo. Salutiamoci anche da lontano, avremo poi tempo per incontrarci e vivere momenti più intensi di calore familiare. Oggi no, oggi manteniamoci con i familiari residenti a vivere questi momenti di festa», ha concluso il governatore.

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