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19 Febbraio 2021 - 19:22
«Ancora una volta la nostra categoria è colpita duramente. La decisione del Governo di mandarci in zona arancione comporta il fatto che siamo le uniche attività a chiudere. Siamo stanchi di decisioni a metà che non servono a sconfiggere il virus ma che certamente danneggiano tutti noi. I ristoranti e bar lavorano part time in zona gialla e chiudono in due scenari su tre. Tutto ciò è insostenibile». Lo dichiarano il presidente e il vicepresidente Fiepet Confesercenti Campania, Vincenzo Politelli e Mirco Martucci, e il presidente e vice presidente Fiepet Napoli, Antonio Viola e Roberto Biscardi.
«Anche psicologicamente - spiegano - continuare a lavorare in assenza di programmazione è un disastro. La logica dell'apri-chiudi è assolutamente devastante. Peraltro con l'avvento della variante inglese il sistema dei colori è assolutamente superato. Occorrono decisioni più chiare sulla base delle evidenze scientifiche che, lo ricordiamo, dimostrano che i ristoranti non sono vettori di contagio».
Fiepet Confesercenti chiede «maggiore lungimiranza nel prossimo futuro: il 5 marzo scade il Dpcm e ci auguriamo che il presidente Draghi rifletta bene sulle decisioni da intraprendere. Nel frattempo ci auguriamo che il nuovo Governo metta mano al capitolo ristori, al tema dei fitti, e valuti se è giusto e normale che le spese che ancora oggi sosteniamo non tengano conto delle enormi limitazioni alle quali siamo sottoposti. Insomma, frattanto che arrivano i vaccini, non si abbandoni una categoria che è letteralmente allo stremo. Anche per colpa di chi dovrebbe controllare e non lo fa. I danni di quest'ultima chiusura - concludono i vertici di Fiepet Campania e Napoli - rappresenteranno la mazzata finale per tanti esercenti del nostro settore che non avranno più la forza di rialzarsi».
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