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Ammalato di Sla lancia appello: «Io senza cure»

Ammalato di Sla lancia appello: «Io senza cure»

«Ho bisogno di assistenza continua, ma le istituzioni finora si sono dimostrate sorde ai miei appelli. Mio padre non c’à più, mia madre è anziana e i miei fratelli hanno una loro famiglia da portare avanti. E io sono rimasto solo». È l’appello di Antonio Tessitore, 44enne di Villa Literno, da oltre 15 anni affetto da sclerosi laterale amiotrofica e da sempre in prima fila nelle battaglie per i diritti degli ammalati. «Purtroppo i piani terapeutici finanziati si fondano su un’assistenza prevalentemente diurna - spiega Tessitore - perché si dà per scontato che un disabile non autosufficiente di notte sia.assistito dai familiari o da una badante. Nel mio caso, però, non è così perché una patologia come la Sla necessita di un’assistenza plurispecialistica che deve coprire l’intera giornata». E per farlo, aggiunge, «occorre sostenere notevoli spese che sono costretto a integrare con quelle coperte dall’assistenza». Di qui l’appello: «Siccome la situazione è diventata insostenibile, chiedo a chi di dovere di interessarsi a una situazione che riguarda anche tanti altri malati. Non vorrei essere costretto a gesti eclatanti per far valere i miei diritti. Il Covid non può cancellare il dramma dei disabili».

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