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Piazza di spaccio in carcere, 47 arresti: coinvolto agente della penitenziaria

Piazza di spaccio in carcere, 47 arresti: coinvolto agente della penitenziaria

Anche un agente della Polizia penitenziaria figura tra i 47 destinatari dell'ordinanza eseguita stamattina dalla Squadra Mobile di Salerno e dal Nucleo investigativo centrale della Polizia penitenziaria nell'ambito di un'inchiesta della Dda di Salerno sullo spaccio di droga all'interno del carcere salernitano. Le indagini hanno fatto luce sull'esistenza di due associazioni criminali attive nel carcere di Salerno: la prima capace di costituire una "piazza di spaccio" con l'introduzione di droga e telefoni cellulari e con il coinvolgimento di un agente della penitenziaria, in servizio ai reparti detentivi del carcere, il quale riceveva un compenso per introdurre quantitativi di stupefacenti nella casa circondariale; la seconda impegnata nel commercio di sostanze stupefacenti e altri oggetti non consentiti, come telefoni cellulari e sim card. Durante tutta l'attività d'indagine sono emersi numerosi episodi di violenze fisiche e aggressioni a soggetti detenuti che non si "inchinavano" ai promotori dell'ingente traffico di stupefacente. Le spedizioni punitive erano tali da provocare lesioni anche gravi ai malcapitati. 

Il modus operandi del traffico di stupefacenti era articolato con vere e proprie "piazze di spaccio" all'interno della struttura carceraria di Salerno, con soggetti addetti alla detenzione della droga all'interno di intercapedini e armadietti nelle celle, altri addetti all'introduzione all'interno del carcere tramite parenti o affini che venivano per le visite periodiche e nascondevano i cellulari e lo stupefacente nelle parti intime ed infine una struttura articolata esterna di pagamenti tramite postepay che venivano ricaricate dall'esterno e servivano per pagare l'acquisto di stupefacente all'interno del carcere. L'acquisto dei cellulari all'interno del carcere aveva raggiunto le dimensioni di un vero e proprio "mercato": bastava ordinare la marca e il modello per riceverlo consegnato dai visitatori e pagarlo attraverso bonifici alle postepay dedicate.

L'utilizzo di cellulari avveniva attraverso sim intestate a soggetti irreperibili e quasi sempre extracomunitari, ed erano utilizzati sia per conversazioni personali con parenti e familiari all'esterno del carcere che con i fiancheggiatori utilizzati per le ricariche postepay e per impartire direttive ed ordini agli affiliati al clan. Durante tutta la fase delle indagini, con la collaborazione delle dirigenza del carcere e della polizia penitenziaria, sono stati effettuati numerosi sequestri di cocaina, hashish e telefoni cellulari, più di 30 telefoni cellulari e circa 20 sim card e oltre 1 chilo di sostanza stupefacente suddivisa in diverse dozzine di dosi, tra cocaina ed hashish, riuscendo così ad arginare e bloccare l'introduzione all'interno del carcere sia della droga sia dei cellulari. 

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