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L’appello dell’Hub di Pozzuoli: «Lavoriamo senza sosta, ma ora servono scorte»

L’appello dell’Hub di Pozzuoli: «Lavoriamo senza sosta, ma ora servono scorte»

Parla il coordinatore Vincenzo Volpe, medico di medicina generale delle Usca

NAPOLI. «Con la campagna vaccinale siamo a pieno ritmo, abbiamo tre hub a Pozzuoli, Frattamaggiore e Giugliano e stiamo procedendo in maniera spedita.

Grazie anche ad alcune strutture “satellite” ubicate nella Casina vanvitelliana, a Quarto e Marano». A dirlo è Vincenzo Volpe, coordinatore del punto di Pozzuoli e medico di medicina generale delle Usca. 

Nello scorso fine settimana sono state oltre duemila le persone che hanno ricevuto la somministrazione, tenendo conto anche che sono partite anche le vaccinazioni per le forze dell’ordine.

«La mia equipe è formata da sedici medici, tutti di medicina generale, sette infermieri e sette operatori socio sanitari».

Dottore, la campagna vaccinale di massa è la vera sfida per dare un duro colpo alla pandemia...

«Sicuramente, e questo ci motiva moltissimo anche se non c’è praticamente riposo. 

Lavoriamo sette giorni su sette h12 e non vediamo né casa né affetti familiari. Ma è chiaro che adesso occorre dare la sterzata decisiva. Ma è necessaria un’ampia disponibilità di vaccini».

L’Asl Napoli 2 in questo senso sta dando prova di efficienza. Come vi siete mossi per gli anziani che non sono autosufficienti?

«Le Usca stanno svolgendo un compito fondamentale per quel che riguarda i vaccini. Per quel che concerne gli anziani, per ora andiamo da quelli che rientrano nell’ambito dell’assistenza domiciliare integrata. Poi ci sono quelli che hanno fatto domanda di non autosufficienza. 

In ogni caso, a meno che non si sia una condizione di oggettiva impossibilità, come nel caso di persone allettate, se si riesce a venire al punto vaccinale è sempre meglio perché disponiamo di ascensore e carrozzine».

Si è fatto un gran parlare negli ultimi giorni dell’impiego di specializzandi per le vaccinazioni, poi è stato chiarito che l’adesione è facoltativa...

«Per quel che riguarda me e altri colleghi, la nostra non è una specializzazione di carattere universitario ma rientra nelcorso regionale di studio-lavoro.

Credo che gli specializzandi debbano toccare con mano quella che è la situazione del territorio. Quanto sono entrato per la prima volta al Loreto Mare, ho toccato con mano la realtà. È la migliore palestra.

La medicina di famiglia è il futuro, è quella che dovrebbe sorreggere l’intero sistema sanitario».

 

 

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