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13 Marzo 2021 - 16:30
«Mi sono dimessa da ministro prima ancora di essere indagata. Non ho mai parlato durante l'inchiesta ed il processo. Oggi non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto affermato da un tribunale della repubblica italiana. Posso solo dire che quel dolore e quella cicatrice non andranno mai via». Così l'ex ministro Nunzia De Girolamo commenta le motivazioni della sentenza che l'ha assolta "perché il fatto non sussiste" nel processo sulle presunte irregolarità nella gestione dell'Asl di Benevento, conclusosi nel dicembre scorso.
"Il Collegio ritiene che gli elementi acquisiti in dibattimento non consentano di ritenere provata la concussione", per la quale manca un "valido riscontro alla tesi accusatoria"; quanto alla turbativa d'asta, si è di fronte alla "totale infondatezza dell'accusa" che, dunque, "non è provata", mentre il capo d'imputazione risulta essere "generico". Per quanto riguarda l'abuso d'ufficio, la tesi accusatoria è "priva di riscontro", e infine, per quanto attiene al reato associativo, "manca ogni traccia" probatoria, non è provata "nessuna delle condotte delittuose contestate" e "per De Girolamo non vi sono interventi verbali che hanno trovato puntuali riscontri in atti di gestione o che abbiano inciso sulle scelte amministrative dell'Asl". È quello che scrivono i giudici nelle motivazioni, depositate l'8 marzo, alla sentenza del processo sulle presunte irregolarità nella gestione dell'Asl di Benevento, che si è concluso nel dicembre scorso con l'assoluzione dell'ex ministro dell'Agricoltura ed ex parlamentare di Forza Italia e Nuovo centrodestra, Nunzia De Girolamo, "perché il fatto non sussiste", e degli altri 7 imputati: Luigi Barone e Giacomo Papa, all'epoca collaboratori dell'ex ministro, l'ex direttore generale della Asl di Benevento Michele Rossi, l'ex direttore amministrativo della stessa Asl Felice Pisapia, l'ex direttore sanitario della Asl di Benevento Gelsomino Ventucci, l'ex responsabile budgeting presso la stessa Asl Arnaldo Falato, e del sindaco di Airola (Bn) Michele Napoletano.
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