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16 Marzo 2021 - 20:00
Oltre 48 milioni di euro in poco più di 20 anni attivati nel recupero e nella valorizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata dal consorzio Agrorinasce, che riunisce 6 Comuni della provincia di Caserta, 66 i soggetti gestori coinvolti, 218 i posti di lavoro creati. Sono alcuni dei dati emersi oggi in occasione del convegno “Beni confiscati alla criminalità: l'impatto economico e sociale", promosso da Cnel e fondazione Polis della regione Campania.
Nel corso dei lavori, aperti dal presidente del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, Tiziano Treu, sono intervenuti, per illustrare le buone pratiche di riuso dei beni confiscati, l'amministratore delegato di Agrorinasce, Giovanni Allucci, il presidente della Forza del silenzio, Vincenzo Abate, e la presidente della cooperativa L'Orsa Maggiore, Angelica Viola.
Al convegno hanno preso parte anche l'assessore regionale campano alla sicurezza e legalità, Mario Morcone, il direttore dell'Agenzia nazionale beni confiscati, Bruno Corda, il presidente di fondazione con il Sud, Carlo Borgomeo, la presidente del Comitato scientifico della fondazione Polis, Enrica Amaturo.
La “Forza del silenzio" assiste 80 famiglie per un totale di 100 persone con disturbo dello spettro autistico e attraverso il proprio laboratorio, che impiega 28 lavoratori, produce da un anno dispositivi di protezione individuale per la prevenzione del contagio da covid. Non meno importante il lavoro svolto da l'Orsa Maggiore, che ha trasformato la villa La Gloriette, confiscata a Posillipo, in un luogo di ritrovo e sostegno per una media di 50 disabili a cui vengono offerte attività socio-educative, aggregative e di inserimento lavorativo.
Proprio a partire da queste esperienze, Cnel, Agenzia nazionale beni confiscati, fondazione Polis e il mondo universitario intendono promuovere un'analisi scientifica finalizzata a valutare concretamente quanto il riuso dei beni confiscati incida sul benessere della collettività e sulla qualità della vita. '
«Queste realtà contribuiscono a farci guardare i beni confiscati con ammirazione e sono la dimostrazione che gli stessi beni sono i luoghi della bellezza che salva», sottolinea il presidente fondazione Polis, don Tonino Palmese.
Per il consigliere e capodelegazione terzo settore non profit del Cnel, Gian Paolo Gualaccini, «la confisca dei beni alla criminalità è già un successo dello Stato che può aumentare se lo Stato favorisce un'alleanza virtuosa tra enti locali e terzo settore per riutilizzare questi immobili, valorizzandoli e trasformandoli in utilità per tutti. In questo modo, si genera un impatto economico e sociale imponente capace di produrre posti di lavoro e benessere con ciò che prima era solo presenza del malaffare».
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