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20 Gennaio 2017 - 17:50
È l’ipotesi accusatoria formulata dalla magistratura nei confronti di sei indagati
PIEDIMONTE MATESE. Segnalazioni sulle condizioni di salute di pazienti in imminente pericolo di vita o nominativi di persone defunte in cambio di denaro. È l’ipotesi accusatoria formulata dalla magistratura nei confronti di sei indagati che gravitavano nell’ospedale di Piedimonte Matese, ritenute responsabili, a vario titolo e in concorso tra loro, di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. L’attività investigativa, svolta nell’arco del 2011, ha consentito di accertare che due dipendenti del nosocomio, un portantino e un addetto alla sala mortuaria, fornivano «con carattere di continuità» informazioni a due ditte di onoranze funebri sulle condizioni di salute di pazienti ricoverati e di cui era imminente il decesso o sui decessi avvenuti.
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