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08 Giugno 2021 - 16:43
Agenti della Polizia della Città Metropolitana di Napoli, coadiuvati da personale dell'Arpac, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal gip di Benevento su richiesta della Procura sannita, degli impianti e dell'area in cui opera una società che si occupa di lavorazione di inerti di cava e di frantumazione e vaglio di rifiuti provenienti da demolizioni e scavi, con sede legale e operativa a Limatola (Benevento), a ridosso del fiume Volturno.
Tre persone sono indagate per inquinamento ambientale. Le indagini, svolte anche con l'ausilio dei Vigili del fuoco del Comando provinciale di Benevento, hanno permesso di ricostruire come venissero sversati nel Volturno e sul suolo adiacente ingenti quantitativi di reflui industriali provenienti dal dilavamento dei materiali e dei rifiuti conferiti nell'area di messa in riserva e nell'area di lavorazione, lavaggio e abbattimento inerti, nonché di rifiuti speciali non pericolosi derivanti dal ciclo produttivo dell'impresa contenenti sostanze inquinanti, idrocarburi e metalli pesanti.
Lo sversamento ha provocato un deterioramento dei sedimenti fluviali sulla sponda sinistra del fiume Volturno, così come risultato da tre campioni di terreno prelevati in zone diverse ma a ridosso del fiume e degli impianti della società, in cui sono presenti idrocarburi pesanti con un valore superiore a quello di soglia. Le stesse analisi chimiche, effettuate su campioni prelevati in aree non situate nelle adiacenze degli impianti oggetto di sequestro, hanno invece evidenziato valori nella norma.
Il gip di Benevento, accogliendo la richiesta, ha nominato un amministratore giudiziario. Le indagini, ancora in corso, proseguiranno con approfondimenti tecnici di natura chimica, biologica e idraulica, al fine di individuare l'eventuale deterioramento dell'ecosistema o la compromissione della matrice suolo su altre aree adiacenti al fiume Volturno.
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