Tutte le novità
05 Luglio 2021 - 13:30
«Quello che abbiamo visto nei video e nelle foto che stanno girando è solo una parte delle violenze, le immagini più raccapriccianti sono nei video che ha solo la Procura». Lo ha detto Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Campania, che insieme agli altri garanti provinciali campani ha incontrato la stampa sui fatti di Santa Maria Capua Vetere.
Ai detenuti del carcere di Santa Maria Capua Vetere è stato impedito di guardare la tv e di leggere i giornali nel giorno successivo all'esecuzione delle 52 misure cautelari nei confronti di altrettanti appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria. È quanto denunciano i garanti dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, e della provincia di Caserta, Emanuela Belcuore.
«Sono balzata dalla sedia - ha spiegato Belcuore - quando diversi familiari di detenuti mi hanno parlato di un blackout elettrico nell'istituto e che i detenuti non hanno potuto guardare la tv, e che i quotidiani regolarmente pagati non erano stati distribuiti. Ci è stato raccontato che alcuni agenti avrebbero riferito ai reclusi di voler dare loro i giornali, ma togliendo prima le foto degli agenti raggiunti da misure cautelari».
I garanti chiedono un incontro con il capo del Dap Bernardo Petralia e il vice Roberto Tartaglia. I garanti chiedono anche «un incontro con Gianfranco De Gesu, responsabile nazionale Detenuti e trattamento e designato dal Ministero per la commissione interna per appurare i fatti di Santa Maria Capua Vetere».
Ciambriello fa sapere inoltre che chiederà un incontro anche al nuovo provveditore campano Carmelo Cantone, in sostituzione di Antonio Fullone, tra i destinatari delle misure cautelari eseguite una settimana fa nei confronti di 52 appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria: «Stanno accadendo dei disguidi nelle carceri campane - ha spiegato Ciambriello - in alcune si fanno entrare i familiari, in altre c'è il limite dei figli fino a 14 o 18 anni, in altre nulla. Chiediamo poi - ha aggiunto Ciambriello - il completamento della campagna vaccinale e l'accesso dei volontari esterni, mentre alla magistratura di sorveglianza chiediamo di ridare i permessi per chi già ne beneficiava».
«Il clima nel carcere di Santa Maria Capua Vetere è leggermente più disteso, ma i detenuti sono ancora spaventati». Così la Belcuore, che si è recata ieri al carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove sono avvenute le violenze oggetto dell'indagine della Procura sammaritana culminata, lunedì scorso, nell'esecuzione di 52 misure cautelari nei confronti di altrettanti appartenenti al corpo di Polizia penitenziaria.
«I detenuti sono ancora spaventati - ha spiegato Belcuore - stanno trasferendo decine di reclusi soprattutto del reparto Nilo, ma anche di altri reparti, anche a 600 km di distanza. Le famiglie sono preoccupate».
Belcuore ha raccontato dei suoi primi incontri con i detenuti dopo la sua nomina a garante provinciale, a giugno 2020: «Alcuni detenuti erano senza denti e avevano ancora tumefazioni anche un mese e mezzo dopo quella che la magistratura ha definito “mattanza". Faccio i complimenti alla magistratura per la celerità delle indagini».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo