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10 Gennaio 2022 - 17:37
La decisione di monsignor Giacomo Cirulli, vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo, di proibire la distribuzione dell'eucarestia da parte di sacerdoti, diaconi, religiosi e laici non vaccinati, «conferma la linea del rispetto e tutela della vita che in questo momento storico chiama in causa le scelte di ogni singolo», si pone come «ulteriore misura utile a contrastare il dilagare del virus tra la popolazione e a tutelare tra i più fragili anche coloro che potrebbero non godere dei vantaggi della copertura vaccinale e purtroppo, come testimoniano i casi crescenti negli ospedali di tutta Italia, subire il danno della malattia». È quanto si legge in un «chiarimento» circa le disposizioni anti Covid-19 del vescovo Cirulli diffuso dagli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali delle Diocesi di Teano-Calvi e Alife-Caiazzo, unite da Papa Francesco «in persona episcopi». Monsignor Cirulli, si sottolinea, «oltre ad aver deciso la sospensione delle attività pastorali in presenza, come sta avvenendo in più Diocesi e similmente in contesti laici per quel che attiene momenti di incontri e contatti sociali, si conferma nella linea della Chiesa cattolica italiana e di Papa Francesco a sostegno della campagna vaccinale, tema su cui questa mattina è nuovamente tornato il Pontefice nel saluto al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede».
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