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28 Gennaio 2022 - 17:13
Un incontro “ad horas" con la Regione Campania per fare chiarezza «su futuro dei lavoratori e sul ruolo del direttore generale». È quanto chiedono i lavoratori di Sma Campania, società in house della Regione Campania impegnata nei settori della prevenzione e contrasto degli incendi boschivi, risanamento ambientale e monitoraggio del territorio, i quali, «a seguito di notizie che generano confusione e instabilità tra i lavoratori della Sma Campania», danno notizia della nascita di un “Comitato di lotta" al fine di «tutelare il loro futuro e il futuro delle proprie famiglie».
In una lettera rivolta ai vertici della società e al vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, i lavoratori di Sma Campania scrivono: «È di queste ore la notizia che il nuovo direttore generale sta predisponendo un bando per l'assunzione di un dirigente, che dovrà provenire dalla Regione Campania o da altro ente strumentale, e che tra i requisiti dovrà possedere almeno 10 anni di esperienza in posizione dirigenziale o comunque potrà eventualmente godere di una posizione di comando, per la durata di 12 mesi. Tutto ciò, a nostro avviso, contravvenendo alle più elementari regole contrattuali».
I lavoratori chiedono «perché questa ricerca non possa essere fatta all'interno dell'azienda a mezzo di un interpello» e le ragioni di «un aggravio di costi a carico di Sma Campania, in un momento abbastanza “precario" della stessa, considerato che di recente la proprietà ha concluso un'operazione di fusione per incorporazione tra Sma Campania e Campania Ambiente e Servizi, per la quale, nonostante le tante assicurazioni, questa operazione abbia lasciato gravi carenze di natura economica a tutt'oggi non ancora affrontate e sanate dalla proprietà stessa, nonostante le rassicurazioni ricevute dalle organizzazioni sindacali».
I lavoratori fanno sapere di aver «allertato le organizzazioni sindacali affinché si facciano promotrici di un incontro ad horas con la Regione Campania la quale, allo stato e nonostante le reiterate richieste, nicchia sull'argomento lasciando allo sbando centinaia di lavoratori. A tal fine gli stessi chiedono alle organizzazioni sindacali di farsi promotrici per rappresentare tale disagio e di sostenere in toto le ragioni che li hanno spinti a tali scelte, a tutela dei propri diritti e fino a che non venga fatta chiarezza da parte della proprietà sia sul futuro dei lavoratori che sul ruolo del direttore generale, che pedissequamente, con atti unilaterali e credendo di avere la forza ma non la ragione, e contravvenendo alle più elementari regole che stabiliscono il rapporto con le forze sociali - conclude il documento - continua imperterrito e indisturbato nel suo operato».
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