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12 Febbraio 2022 - 18:56
«Più che un passo in avanti, quello della Regione Campania e, temo, anche di altri attori della vertenza bufalina campana, mi sembra un passo… falso che tutti tutela fuorché gli allevatori». Lo afferma Piernicola Pedicini, europarlamentare del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale.
«I dati ufficiali tenuti illegittimamente nascosti per anni dall’Asl e poi resi qualche mese fa in sede giudiziaria dicono, infatti, che sono stati abbattuti ingiustificatamente oltre 100 mila capi bufalini casertani in 10 anni e che questo ha determinato la chiusura di oltre 230 aziende casertane. Ovviamente non spiegano a chi è giovato ma almeno rendono chiaro che il problema vero non è l’elargizione di una pseudo e discrezionale campagna di vaccinazione antibrucellosi per pochi e giovanissimi capi bufalini di allevamenti ben circoscritti o la concessione un generico principio di autocontrollo. Il tema vero è a monte e investe in pieno il sistema diagnostico, i kit per la rilevazione di casi ‘veri’ e non sospetti di brucellosi e Tbc bovis (scomparsa dalla discussione!), il diritto degli allevatori alla controprova diagnostica prima degli eventuali ordini di abbattimento dei capi eventualmente ed effettivamente infetti, proprio per evitare le mattanze passate», afferma Pedicini.
«Su tutto questo – avverte -, non c'è nulla così come non c’è nulla sulle responsabilità politiche e sanitarie pregresse, sulla morte ingiusta di oltre 100 mila animali, sulla grave violazione del principio di precauzione invocato per giustificare la devastazione di un comparto e di un territorio ormai terrorizzato da una politica tanto allarmistica quanto spregiudicata».
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