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Ricorso ordinanza scuola: Regione condannata a spese processuali

Ricorso ordinanza scuola: Regione condannata a spese processuali

La quinta sezione del Tar della Campania si è pronunciata definitivamente sul ricorso presentato da alcuni genitori contro l'ordinanza della Regione Campania che disponeva la chiusura delle scuole fino al 29 gennaio.

Il Tar, che lo scorso 10 gennaio aveva sospeso l'ordinanza disponendo di fatto l'immediato rientro a scuola dal giorno successivo per gli studenti di asili, elementari e medie, ha dichiarato improcedibile il ricorso in quanto l'annullamento del provvedimento impugnato, "già sospeso e comunque ad oggi non più efficace", non determinerebbe alcun vantaggio per i ricorrenti in quanto ha perso efficacia "stante il decorso del termine finale" dell'ordinanza, fissato al 29 gennaio scorso. I giudici della quinta sezione del Tar Campania hanno condannato la Regione Campania al pagamento delle spese in giudizio in favore dei ricorrenti. 

Attraverso l'Avvocatura dello Stato, anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Istruzione e il Ministero della Salute avevano presentato ricorso contro l'ordinanza numero 1 del 2022 firmata dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

La quinta sezione del Tar Campania, riunendo i diversi ricorsi presentati, si è pronunciata il 10 gennaio con un decreto cautelare con il quale sospendeva gli effetti dell'ordinanza e rinviando alla camera di consiglio fissata il 4 febbraio. Oggi è stata pubblicata la sentenza relativa a tre ricorsi, presentati da gruppi di genitori di Napoli e del Beneventano, difesi rispettivamente dagli avvocati Luca Rubinacci e Nicola Miglione, e dall'associazione "Scuole aperte", difesa dagli avvocati Luciano Butti, Giovanni Taddei Elmi, Silvia Brizzi e Paola Emblema.

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