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Rifiuti, De Luca: «Conteiner da Tunisia? Salvata dignità paese»

Rifiuti, De Luca: «Conteiner da Tunisia? Salvata dignità paese»

«Sull'arrivo in Italia dei rifiuti che erano accumulati nel porto di Susa, in Tunisia, la Regione Campania non c'entra niente. La Campania si è fatta carico di un problema che riguardava i rapporti fra lo Stato italiano e la Tunisia. Ci siamo comportati da patrioti. Abbiamo lavorato per difendere l'immagine e la dignità dell'Italia, rispetto a un Paese nel quale avevano assunto impegni Presidente della Repubblica e Ministero degli Esteri». Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che ha riepilogato la vicenda nel corso della sua consueta diretta Facebook del venerdì.

«È successo che un imprenditore privato italiano aveva portato rifiuti in Tunisia, non tossici ma rifiuti normali, con l'obiettivo di avere un trattamento di questi rifiuti in impianti per la separazione della plastica e del vetro in Tunisia. Si è scoperto - ha spiegato De Luca - che in Tunisia questi impianti erano inesistenti, al punto che il ministro dell'Ambiente tunisino è stato arrestato. Questo arresto ha determinato un problema di rapporti fra Stato italiano e Tunisia, perché quei rifiuti sono rimasti stoccati nel porto. Da un anno e mezzo il Governo italiano si era impegnato con il Governo tunisino a risolvere il problema. In un anno e mezzo non era stato fatto nulla. Avevamo avuto rivolte in Tunisia e anche una situazione difficile per gli imprenditori italiani in Tunisia. Un mese fa l'ambasciatore tunisino in Italia ha chiesto di parlare con il presidente della Regione Campania, in buona sostanza ha chiesto a me un aiuto per risolvere il problema perché da un anno e mezzo non si concludeva nulla. Pur essendo noi completamente estranei al problema, abbiamo deciso di dare una mano all'Italia e alla Tunisia, unico Paese arabo che ha approvato una Costituzione che garantisce le donne e i diritti civili a tutti, oltre che la presenza di un'imprenditoria italiana e campana importante». 

De Luca ha ricordato che «per la Convenzione di Basilea è lo Stato italiano che deve riportare indietro nel Paese di provenienza i rifiuti che rimangono abbandonati. Dunque la competenza era del Ministero dell'Ambiente, che non a caso ha intestate le polizze fideiussorie. Quindi il Ministero ha delegato la Regione Campania anche a escutere la polizza fideiussoria, ma noi per risolvere un problema dell'Italia abbiamo anticipato come Regione Campania le spese. Il 22 vengono trasportati in Italia quei rifiuti e risolviamo un problema rispetto al quale si era impegnato il Presidente della Repubblica italiana, quando era andato in visita in Tunisia, e il ministro degli Esteri italiano. Abbiamo deciso in collaborazione con il Ministero della Difesa di utilizzare per uno stoccaggio provvisorio il sito di Persano. Entro 6 mesi togliamo tutti i rifiuti di mezzo, già abbiamo tolto 90mila tonnellate di ecoballe, dobbiamo toglierne altre 60mila ma nell'arco di 6 mesi eliminiamo tutto. Il problema è che di queste 6mila tonnellate dalla Tunisia un 10% deve essere sottoposto a monitoraggio a campione, quindi bisognerà collocare un impianto provvisorio a Persano per fare questo controllo a campione per verificare che non ci siano rifiuti tossici. Dopodiché facciamo la gara, sempre noi su delega del Ministero dell'Ambiente, per smaltire completamente anche queste 6mila tonnellate».

Il presidente della Regione Campania ha concluso sottolineando di aver voluto riepilogare l'intera vicenda «perché sia chiaro quello che è stato fatto e perché tutti quanti, dal Governo italiano ai gruppi parlamentari, dicano grazie alla Regione Campania che, ancora una volta, ha dato prova di grande concretezza e operatività, rispetto a qualche iniziativa vergognosamente strumentale e irresponsabile che è stata presa da qualcuno».

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